Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, in una lettera pubblicata dal quotidiano “il Giornale”, osserva: “Vedo con profonda preoccupazione che nel dibattito pubblico prevale ancora quello che una volta avevo definito il ‘teatrino della politica’”, mentre l’Italia è alle prese con una emergenza pandemia e con una grave crisi economica.
“Si parla più delle manovre parlamentari e politiche volte a indebolire o a consolidare il governo Conte, di equilibri politici e di tattiche parlamentari, o comunque di temi importanti ma meno urgenti, invece di discutere delle questioni che nell’emergenza sono davvero decisive”, sottolinea il presidente azzurro. “Questo significa che la politica ancora una volta vive in un suo mondo, lontano dalla realtà degli italiani. Questo è grave sempre, diventa addirittura inaccettabile in un momento così difficile”.
“Noi siamo pronti a dare il nostro contributo, ma vorremmo che si discutesse del piano vaccinale, in modo chiaro e trasparente, nelle sedi formali opportune”, “non possiamo scherzare su questo né limitarci ad annunci. Vorremmo anche che si discutesse seriamente del Recovery Fund – la nostra sola speranza di uscire dalla crisi economica – e del modo in cui verranno destinate quelle risorse”.
“La nostra non vuole essere polemica politica – spiega il leader azzurro -. Siamo in piena sintonia con quanto ha detto il Capo dello Stato nel messaggio di Capodanno: ci vuole un’unità sostanziale del Paese, al di là dei ruoli di maggioranza e di opposizione al governo Conte, che non sono in discussione, per superare questa tragedia”.
“Quanti italiani perderanno il lavoro, per esempio, quando sarà rimosso il blocco dei licenziamenti? Eppure non solo i vaccini, ma i ristori promessi tardano ad arrivare”.
“Le migliori energie della Nazione, non solo della politica, ma dell’impresa, della cultura, della scienza, devono davvero mettersi subito al lavoro per affrontare queste due grandi urgenze, quella del vaccino e quella della ripartenza. Non possiamo accontentarci di gesti simbolici. Tutti noi abbiamo guardato con emozione le fotografie della giovane infermiera dell’Istituto Spallanzani che per prima ha ricevuto il vaccino in Italia. E’ un’immagine di fiducia e di speranza. Significa che il cammino per uscire dall’incubo è cominciato e che i primi ad essere tutelati sono i veri eroi di questa stagione, il personale della sanità, che ha rischiato e rischia la vita, spesso sottopagato, per salvare quella di tutti noi. Però è concreto il rischio che per troppo tempo questa bella immagine rimanga solo un simbolo. Così come simbolico si è rivelato uno strumento come il cashback, il rimborso di una quota delle spese sostenute con le carte di credito nei negozi nel periodo di Natale. Avrebbe dovuto ridare fiato ai consumi e combattere l’evasione fiscale. Avrebbe dovuto aiutare commercianti e consumatori. A conti fatti invece pare che le cifre stanziate consentano di rimborsare circa 35/40 euro in media a ciascuno dei partecipanti, in luogo dei 150 promessi. Una piccola beffa, che gli italiani davvero non meritano, anche per il modo esemplare con il quale la maggioranza dei nostri connazionali sta affrontando questi mesi difficili”.