E’ finito il tuo tempo, caro Berlusca, lo dico con malinconia e partecipazione diretta: è finito anche il mio, ma io l’ho capito, tu invece no. E combatti, con una forza leonina, per continuare ad esistere. Il nostro mondo, il nostro sentire, è morto e sepolto, è inutile che continui a raccontarlo, nessuno ti ascolta più. Mettiamoci da parte, dai, tu torni in famiglia, io mi ritiro in solitudine.
Tutto quello che diciamo è ridicolizzato, smentito, capovolto, frainteso. Succede anche a me, quando torno a casa dai miei figli che preconizzano la fine del mondo mentre smanettano sul pc isolati da cuffie e apparecchiature sofisticate e costose, quando si lamentano della precarietà del lavoro mentre si preparano a raggiungere gli amici al ristorante con la macchina sportiva, quando si mostrano schifati dalle intercettazioni che ti coinvolgono mentre sputano al cellulare volgarità sulle donne, quando si indignano contro la politica corrotta e si candidano a rappresentanti puri e duri di una generazione senza macchia.
La tua televisione ha costruito a detta di tutti una visione del mondo sbagliata, che avrebbe condotto l’Italia nell’abisso. Mah! Posso testimoniare che io, cattolica e per certi aspetti puritana, non mi sono sentita offesa dal tuo simpatico Drive in, nè sminuita culturalmente dalle romantiche telenovelas sudamericane di rete 4 in cui il bene vinceva sul male e l’amore era fatto di baci e attese.
Nella mia lunga carriera da insegnante ho potuto lasciare eredità positive che la scuola non riesce più a trasmettere e che sono diventate estranee alle nuove generazioni. Quando le cose sono cambiate? Quando abbiamo cominciato con Beautiful e il Grande Fratello? C’eri ancora tu a scegliere, o avevi già ceduto il posto a quel Giorgio Gori dalla faccia di bravo ragazzo che non ha disdegnato il tradimento famigliare e oggi abbandona la ditta per correre dietro alle ambizioni politiche?
Che dirti, caro Silvio, la leggenda del santo bevitore non ti rappresenta più , sei caduto dall’altare ed è difficile che ci ritorni. Succede anche a me, in piccolo: i figli mi guardano con un misto di tenerezza e compatimento, hanno dimenticato quando per loro ero Wonder Women e mi guardavano incantati. La vita scorre, panta rei: troviamoci un buen retiro, e consoliamoci con le buone letture.
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