Giancarlo Galan, ministro dei Beni culturali, in un’intervista rilasciata al quotidiano ‘Il Piccolo’, è molto chiaro: Berlusconi "può ancora farcela" a risollevare il governo e l’Italia, anche se il Paese è nel bel mezzo di una grave crisi economica; per farlo, però, deve mollare Giulio Tremonti. Liberarsi del ministro dell’Economia, quindi, e di chi come lui "intona la solita litania dei ‘no’". Secondo Galan il ministero dell’Economia "va diviso al più presto", perchè non è normale, anzi è "sconveniente", "che un solo ministro gestisca entrate, uscite e il loro controllo. E’ peggio di un conflitto di interessi". Quello di Tremonti "è un potere immenso", che deve finire prima possibile.
Per rilanciare l’economia italiana si devono "chiudere le Province e tutti gli enti inutili, vendere Poste e municipalizzate, liberalizzare e privatizzare". "Via anche le Camere di commercio, un’altra realta’ che serve a detenere quote in svariate societa’ pubbliche”. Il premier, se vuole davvero convincere gli italiani, "esca dagli schemi tradizionali, superi mosse e mossette, manovre e manovrine. Parli alla gente come faceva all’inizio. E dica agli italiani che questa è la ricetta: chi vuole lo segua". Le tasse vanno abbassate, "si deve fare", insiste il ministro, anche se Tremonti non è d’accordo. In questa crisi internazionale "l’Italia paga un prezzo più alto perché ha il quarto debito pubblico mondiale, ma non la quarta economia”. La colpa è dei “pessimisti” che “stanno prevalendo”.
Galan non ci tiene ad essere il prossimo ministro dell’Economia; invece, "quello che conta è cambiare marcia".
Chissà come prenderà queste dichiarazioni il titolare di via XX settembre…
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