La candidatura di Vendola ha scompaginato una buona parte del Pd che si riconosce nel centro e non ama troppo la sinistra antimontiana. La stessa Bindi tra qualche settimana dovra’ rivedere le sue stesse dichiarazioni a caldo, quando si sara’ resa conto che il veto di Vendola a Casini rende Matteo Renzi più digeribile di quanto ritenga adesso, potendo allargare la platea degli elettori ai cosiddetti moderati, senza disturbo per la coalizione. Dove potra’ dunque collocarsi il supermontiano Casini se vorra’ arrivare alla prossima legislatura senza dover genuflettersi a Vendola? Due strade possibili: o mantenersi sempre al centro e decidere a urne chiuse, con il rischio di sparire insieme a Fini e Rutelli con un’eventuale legge proporzionale; o allearsi con i moderati del nuovo centrodestra formattato dai giovani e da Alfano, partecipando a quel rinnovamento indispensabile per rinascere e tanto auspicato dagli elettori.
Una sola condizione ci appare autenticamente irrinunciabile per Casini, nel quadro del processo dell’unione dei moderati del centrodestra, ed e’ la rinuncia di Berlusconi alla sua candidatura, una richiesta coerente con le tante discrepanze del passato e con la proposta ufficiale di un Monti bis per il governo che verrà. Necessario, dunque, secondo noi, un passo indietro del Cavaliere, stanco di scandali e frizioni interne, e quindi una coalizione di centrodestra allargata a Casini e una concreta speranza di successo elettorale.
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