Silvio Berlusconi domani sarà in Parlamento per una informativa sulla situazione economica che vive l’Italia. Pierluigi Bersani, segretario del Partito Democratico, spera che l’intervento del presidente del Consiglio alle Camere possa servire a fare emergere un po’ di verità sulla crisi economica.
Bersani ammette di non essere "molto fiducioso", ma la sua speranza è comunque quella che "almeno ci sia un’analisi veritiera, che non si racconti la solita favola". Il leader dell’opposizione di favole non ne vuole più sapere: "Sono piuttosto irritato dalla giaculatoria ‘l’opposizione proponga’, perché se ci avessero ascoltato un po’ in questi tre anni non saremmo arrivati a questo punto". Bersani è pronto a collaborare, "a discutere" con la maggioranza "se si comincia a ragionare" sul serio. Basta barzellette.
Intanto non molla e continua a chiedere le dimissioni di Berlusconi e le elezioni anticipate. Secondo lui, è l’unico vero modo per combattere la crisi e dare uno slancio al Paese: "di fronte a una novità di questo tipo – sottolinea – i mercati capirebbero che ci stiamo occupando di dare una svolta". "O si va a votare subito o si trova lo spazio di una soluzione transitoria in netta discontinuità con il passato".
L’Italia è "in guai seri", dichiara Bersani preoccupato, e anche se la crisi "non è colpa del governo", è proprio il governo ad averla "aggravata", per poi "lasciare il Paese disarmato".
Domani, prima alla Camera e poi al Senato, il premier Berlusconi cercherà di lanciare un appello politico all’unità, necessaria – a suo dire – per rassicurare chi osserva l’Italia da fuori confine: bisogna dimostrare con forza di avere una stabilità interna, l’unico modo – ragiona ancora il Cav – per evitare di cadere sempre più in basso, dal punto di vista economico e politico. Silvio ce la farà a convincere l’Italia e i mercati? Domani lo sapremo.
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