A Silvio Berlusconi il nome ‘Popolo della Libertà’ non piace più. Non gli piace soprattutto perché viene presentato come PdL, una sigla che non comunica alcuna emozione, secondo il Cavaliere. Non era così per Forza Italia, invece. E così l’ex presidente del Consiglio continua a pensare ad un restyling del partito. Un rinnovamento anche nel simbolo: dobbiamo farlo, avrebbe detto anche nelle ultime ore a chi è andato a trovarlo a Palazzo Grazioli.
Il logo del partito quindi, oltre al nome, va cambiato. Del resto, in questi mesi Berlusconi l’ha ripetuto più volte. Ma sembra che non si farà in tempo a farlo per le prossime Amministrative, ormai dietro l’angolo. Non ci sarebbero le condizioni per farlo. Diversi i motivi: convenienza politica (complicato mettere d’accordo su una sola decisione le diverse anime del PdL), ma anche per ragioni che sono più che altro tecnico-giuridiche (è ancora in corso un ‘contenzioso’ con l’imprenditore casertano Michelangelo Madonna, che da anni rivendica la titolarità del simbolo).
Certo è, in ogni caso, che nel partito sono molti quelli pronti a scommettere che il nuovo nome, con un nuovo simbolo, sarà pronto per la campagna elettorale delle prossime politiche, che dovrebbero tenersi nella primavera del 2013, visto che il Cav ha ripetuto anche recentemente che staccare la spina al governo Monti sarebbe “da irresponsabili”.
Logicamente non basta rifare il trucco al partito, un PdL sempre più allo sbando e sempre più diviso al suo interno. Berlusconi, Alfano e i vari big dovranno rimboccarsi le maniche – una espressione che in realtà piace molto a Bersani – per riconquistare la fiducia del proprio elettorato, in Italia e all’estero, sempre più deluso anche dal fatto che il PdL ha deciso di sostenere il governo Monti, abbandonando da un giorno all’altro l’idea di andare subito al voto.
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