Pier Luigi Bersani, intervenendo alla Festa democratica nazionale a Genova, fra le altre cose ha parlato anche della vicenda che riguarda Silvio Berlusconi. L’ex segretario del Pd, sulla decadenza del Cavaliere da senatore dopo la condanna definitiva per frode fiscale, non vede alcuna incertezza. Rivolgendosi al PdL, dice: “Dobbiamo dirlo con fermezza. Non potete immaginare che noi nei confronti di Berlusconi ci comportiamo in un modo che non useremmo per nessuno dei nostri perchè siamo in uno stato di diritto e le leggi vanno applicate. Punto. Non perdiamo tempo. La giunta e’ un organo costituzionale, non tiriamogli la giacca". "Il Pdl oggi si trova davanti a questo tema – prosegue Bersani -, quello di riuscire a determinare una differenza tra un partito che deve continuare ad esistere e il destino del leader di questo partito. Se il Pdl ritiene di non poter esistere senza il suo leader e decidesse di far cadere il governo, tra due mesi si ritroverebbero davanti allo stesso problema. Non devono pensare solo a Berlusconi, devono sforzarsi di pensare un po’ anche all’Italia". E se davvero il PdL decidesse di staccare la spina, “la palla passa al Presidente della Repubblica e al Parlamento che va messo alla ricerca di soluzioni che, almeno, consentano di fare la legge di stabilità e un progetto di legge elettorale".
Arriva poco dopo le dichiarazioni di Bersani, il commento di Daniele Capezzone, Presidente della Commissione Finanze della Camera e Coordinatore dei dipartimenti PdL: “Matteo Renzi, con piu’ di una ragione, dice che Bersani ‘era spompo’ dopo le primarie. Le parole odierne di Bersani su Silvio Berlusconi mostrano che l’ex segretario Pd ‘resta spompo’, per almeno due ragioni. La prima: perche’ non comprende, o finge di non comprendere, che non sono in gioco solo i diritti di Silvio Berlusconi, ma anche quelli di molti milioni di italiani, a cui non puo’ essere negata con prepotenza una piena rappresentanza politica e istituzionale. La seconda: perche’ se pensa che il Pdl possa o voglia separare i propri destini da quelli del suo leader, si sbaglia di grosso".
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