Silvio Berlusconi è stanco. Non è più capo del governo, ma la magistratura continua a stargli addosso. Toghe rosse che usano la giustizia solo a fini politici. E’ ora di dire basta. E così il Cavaliere torna a picchiare i pugni sul tavolo: quella della giustizia è la vera riforma a cui dare priorità.
I giudici non si fermano davanti a nulla. Il rinvio a giudizio per il ‘caso Unipol’ è solo la punta dell’iceberg. Tanto piu’, ha osservato amaramente l’uomo di Arcore con alcuni fedelissimi, per un’accusa del tutto "infondata", che non sta ne’ in cielo ne’ in terra: e’ il colmo – sarebbe stato il commento del Cavaliere – io che vengo accusato di aver fatto una cosa (ascoltato la telefonata tra Consorte e Fassino) di cui invece sono da sempre la vittima per eccellenza.
E’ ora di finirla, Silvio ha intenzione di dare battaglia. Come? Riportando il tema della giustizia al centro del dibattito politico.
Il sostegno al governo Monti non è in discussione. Ma il Cav non vuole essere certo l’unico a perderci, politicamente, dopo il passo indietro fatto con "responsabilità" e "per il bene del Paese". Umberto Bossi continua a tenergli il fiato sul collo: se vai avanti così, gli ha spiegato durante la cena di lunedì, segni la fine del tuo percorso politico. Il leader del Carroccio è molto critico, si sa, nei confronti dell’attuale esecutivo: Monti a casa, elezioni subito, questo è quello che chiede il Senatur. Con l’attuale sistema elettorale, che garantirebbe a Bossi la possibilita’ di ridimensionare i maroniani. Bossi avrebbe ottenuto rassicurazioni da Berlusconi: nessuno vuole isolare la Lega, il Pdl non mira a escludere il Carroccio e farlo diventare residuale. Il Senatur avrebbe quindi incassato la garanzia che l’ex alleato non si prestera’ mai a dar vita a una legge elettorale contro la Lega. Concetto ribadito anche oggi nell’incontro tra le due delegazioni.
In ballo ci sono le elezioni politiche del "dopo Monti", ma soprattutto le Amministrative di primavera. Silvio è ancora convinto che la Lega alla fine correrà con il PdL, non spaccherà l’alleanza sul territorio. Ma il partito del Berlusca continua a corteggiare l’Udc e per quanto riguarda la legge elettorale, dicono fonti pidielline, noi trattiamo anche col Pd.
Non sarà facile trovare la giusta sintesi. Nel frattempo il governo di tecnici, professore e banchieri va avanti. La base del centrodestra è sempre più in effervescenza e continua a non capire perchè Silvio abbia voluto rimandare il voto. Lui continua a spiegare di "avere scelto il male minore", puntando sul governo tecnico. Ma i berlusconiani questa storia non l’hanno mica capita fino in fondo, e comunque di certo non l’hanno digerita davvero.
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