Silvio Berlusconi, intervistato dal TG5, a proposito del successo del centrodestra alle amministrative ha detto: “Me lo aspettavo”. E’ molto soddisfatto il leader di Forza Italia ed è pronto a vincere le elezioni Politiche per andare al governo: “Il programma è già quasi pronto e la squadra la stiamo costruendo“, assicura.
Secondo il Cavaliere il nostro Paese oggi vive “una situazione davvero drammatica e il centrodestra per battere la sinistra e i grillini deve presentare agli italiani da un lato un programma molto concreto, rivoluzionario, dall’altro una squadra di non professionisti della politica, scelti dal mondo del lavoro, dell’impresa, del volontariato, della cultura”.
La vecchia e sempreverde idea dell’uomo di Arcore che però fino ad oggi non ha proprio messo in pratica, al momento in cui si è trattato di fare le liste. Forza Italia non è riuscita a rinnovarsi nel tempo come hanno fatto invece altre forze politiche.
Il Berlusca in ogni caso continua a tenersi stretto il suo 13,5% ed è pronto ad andare al voto prima possibile: “Facciamo questa benedetta legge elettorale e andiamo finalmente a votare. Dopo 5 colpi di stato e 4 governi non scelti dagli italiani, e’ il momento di restituire ai cittadini la sovranita’, il governo del popolo”.
Andare al governo, ma come? Con chi? Se si votasse oggi sarebbe quasi impossibile formare un esecutivo. Alleanze in vista? Chissà. A proposito di alcune frizioni con il Carroccio Berlusconi assicura: “Sono assolutamente marginali. Io ho fatto il federatore dal ’94” e da allora ad oggi ”mi sono trovato in una situazione anche molto più difficile di questa. Continuerò a fare il federatore, non vedo nessun problema irrisolvibile”.
Troppe tasse in Italia, si lavora per lo Stato. “Per uscire dall’oppressione fiscale, da quella burocratica e giudiziaria, dobbiamo osare. Ci vuole una vera e propria rivoluzione. E noi siamo in grado di farla” ma gli italiani ”ci devono dare il voto”.
Per quanto riguarda l’emergenza immigrati, la soluzione di Berlusconi è quella che lui stesso ha più volte ribadito, in tv e sui giornali: “Dobbiamo assolutamente costringere l’Europa a fare ciò che fece il mio governo con Gheddafi: stipulare con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo dei trattati per bloccare la partenza e far accettare il rimpatrio dei clandestini. Dopodiché, si può pensare col tempo di contenere la migrazione con un grande piano Marshall dello sviluppo dell’Africa e di questo piano l’Italia deve farsi promotrice presso l’Onu e la Ue”.
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