“Fra un anno, massimo un anno e mezzo, si tornerà a votare, e noi vinceremo”: così Silvio Berlusconi durante un intervento telefonico con un evento a Milano targato Forza Italia. Il Cavaliere ha come obiettivo quello di “trasformare la maggioranza dei moderati in una maggioranza politica, organizzata, permanente”. Se saremo capaci di fare questo, ha detto, “otterremo una vittoria alle prossime politiche, fra un anno, massimo un anno e mezzo, e potremo tornare ad essere la democrazia che ora non siamo”, visto che siamo “governati dal terzo governo che non e’ stato eletto” e “soggetti a una dittatura giudiziaria”.
In questo momento, però, Forza Italia crolla nei sondaggi. "Euromedia ci dà al 21,6 per cento", afferma B, ed è “un miracolo, perchè il primo ministro da segretario di partito va in tv quattro volte al giorno", mentre "Berlusconi manca dalla fine della campagna del 2013 per il tranello" che gli hanno ordito. Ma Silvio intende tornare in televisione per la campagna elettorale per le europee. "Sono vittima di un disegno", ha detto l’ex premier, aggiungendo che "lo stanno facendo passare per un problema privato, ma è un problema di democrazia". "La settimana prossima – ha continuato Berlusconi – potremo mettere fine all’impossibilità per il leader del centrodestra di parlare con gli italiani e potremo finalmente confrontarci con la voce dell’attuale primo ministro e salire" nei consensi "raddoppiando i punti di partenza", come nelle elezioni del 2013.
Poi il Cav lancia un messaggio a Renzi: “Questo governo deve mantenere le promesse e una su tutte quella sui debiti non pagati dalla pubblica amministrazione". Secondo Berlusconi "ci sono troppe imprese che hanno chiuso o che stanno chiudendo non perche’ hanno dei debiti ma perche’ vantano dei crediti non pagati da parte dello Stato".
E a proposito di euro: "Per restare nell’euro e’ obbligatorio si cambino le misure della Bce che deve poter gestire i debiti dei paesi e stampare moneta". "Il punto non e’ euro si’ o euro no, ma e’ che dobbiamo rigovernare tutti i trattati firmati in ginocchio alla Germania. L’Italia paga somme importanti e riceve indietro molto meno. Rivogliamo i nostri soldi indietro".
Silvio Berlusconi alza l’asticella delle riforme, senza tuttavia rompere il filo dell’accordo con il Pd e Matteo Renzi. ‘Riforme sì, ma non a tutti i costi’, e’ il messaggio che consegna alle altre forze politiche. Il Cavaliere boccia il testo Boschi che riguarda il Senato: "Cosi’ com’e’ la riforma del Senato e’ inaccettabile. O facciamo una buona riforma o tanto vale chiudere del tutto il Senato", Forza Italia è contraria “a riforme che fanno danni al Paese per i prossimi decenni". Sul piatto delle riforme aggiunge una pietanza che per molti a sinistra e’ indigesta: "È necessaria l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, deve essere la prima riforma senza la quale non si possono fare tutte le altre che renderebbero il nostro paese più governabile". Berlusconi ha poi elencato le altre riforme necessarie non più prorogabili, come quelle relative alla burocrazia e al fisco e quella più importante, quella relativa alla giustizia.
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