Sul quotidiano Italia Oggi si legge di tedeschi che cantano “O’ sole mio”. Com’è andata?
“È stato un caso, lo spettacolo era in programma da tempo alla nostra Ambasciata di Berlino, mercoledì sera. Una proposta gradevole per ricordare in musica i rapporti tra Italia e Germania, all’aperto, nel cortile dello storico edificio, dove nel restauro dopo il crollo del muro opportunamente si sono lasciate sulla facciata le ferite della guerra. Una coincidenza beffarda, mentre alla tv e sulle prime pagine dei giornali si cerca di spiegare la nostra crisi di governo. Impresa difficile per i corrispondenti da Roma”.
“Italia e Germania da sempre si guardano come in uno specchio. I populisti italiani preoccupano, ma Frau Angela non può farci la lezione. Il 1° settembre si vota alle porte di Berlino, nel Brandeburgo, e in Sassonia, e l’AfD, il partito dell’estrema destra, potrebbe giungere al primo posto. Meglio consolarsi cantando Was für eine schöne Sache ist ein sonniger Tag, che sarebbe O’ sole mio. Ma anche loro preferiscono cantarla in italiano, come Bella ciao. Non sono più canzoni nostre”.
“Nel lontano ’68 i giovani ribelli tra Amburgo e Monaco preferivano la versione di Elvis Presley, che aveva fatto il servizio militare a Francoforte: It’ s now or never, ora o mai. “Se bastasse una sola canzone”, questo il titolo della serata, una bella idea della romana Elettra De Salvo, attrice e regista, da 40 anni in Germania, dal 1993 a Berlino. La cantante Eva Spagna, accompagnata dal chitarrista Holger Schliestedt, ha ripercorso 70 anni, come dire, di rapporti bilaterali, dimenticando i politici, ma non del tutto. «Sapete chi era il cantante Beniamino Buonuomo o Luigi Fortebraccio?», ha chiesto Elettra al pubblico. Benny Goodman e Louis Armstrong, tradotti dal regime fascista che vietava l’inglese. E a Berlino la Gestapo spediva in cella chi ascoltava il jazz”.