Stavolta il portavoce di Angela Merkel ha ripetuto la frase per intero. E’ possibile che l’avesse pure annotata, sul blocco di appunti che sbircia durante la conferenza stampa di governo. E la replica e’ arrivata con tono secco: ‘Affermare che se la Germania uscisse dall’eurozona non sarebbe un dramma e’ assurdo’, ha detto Steffen Seibert, rispondendo alla stoccata di ieri di Silvio Berlusconi. A Giulio Tremonti, invece, che in questi giorni si trova a Berlino per il congresso tradizionale dell’Aspen, l’ultimo Berlusconi ‘e’ sfuggito’. Cosi’ ha risposto con un ampio sorriso, nell’Hotel Adlon della capitale tedesca, l’ex super ministro dell’Economia del governo del Cavaliere. Mentre il suo successore Vittorio Grilli, al suo fianco, ha evitato ogni commento. Non e’ insolito che il nome dell’ex premier italiano venga evocato a Berlino, davanti ai portavoce del governo della cancelliera, tutti schierati per le domande della stampa nazionale e internazionale, per ben tre volte alla settimana. Anche perche’ il Cavaliere continua ad attaccare la posizione tedesca. Ma in genere Angela Merkel si sforza di essere piu’ diplomatica. Ultimamente, a chi le ha chiesto se fosse preoccupata per l’eventuale ricandidatura di Berlusconi, ha risposto ad esempio di essere ‘democratica’ e di accettare il risultato elettorale di tutti i Paesi. Stavolta le affermazioni sull’uscita dei tedeschi dall’euro vengono rispedite al mittente: bollate come assurde, fanno intendere che chi le pronuncia, ipotizza scenari fuori dalla portata di qualsiasi logica.
Seibert ha risposto anche all’apertura di ieri di Mario Monti rispetto a un eventuale bis a Palazzo Chigi. ‘La cancelliera lavora bene e in stretto contatto con Monti’, ha sottolineato, rimandando poi alla posizione gia’ espressa in merito: la Germania collaborera’ con qualsiasi governo italiano nella cornice dell’amicizia europea, ma spera che le riforme vengano portate avanti, al di la’ di chi sara’ il prossimo candidato e il prossimo vincitore delle urne. E questa preoccupazione e’ stata gia’ espressa piu’ volte, il che vuol dire che il timore a Berlino di un cambio di rotta in Italia esiste. Oggi, ancora una volta, si e’ aggiunto poi che le riforme vanno affrontate per il benessere dei popoli del Sud Europa. A loro vantaggio, non il contrario. Ecco il messaggio lanciato in Germania contro i ‘populisti’.
I tedeschi osservano attentamente lo sviluppo della situazione italiana. Le dichiarazioni di Monti sulla volonta’ di non ricandidarsi sono state accolte in toni allarmistici da qualche commentatore, ieri. ‘Il salvatore rinuncia’, titolava l’Handelsblatt, che ha seguito con interesse le misure introdotte dal governo tecnico, senza evitare qualche appunto sulla lentezza dei risultati della riforma del mercato del lavoro. Monti impersona ‘la speranza in una Italia senza corruzione e senza politici narcisisti’, scriveva ieri il giornale economico delle imprese, sperando nella possibilita’ che l’annuncio del Professore fosse pura strategia politica, per avere mani libere e portare avanti i cambiamenti avviati.
La stampa locale continua invece a identificare l’ex premier italiano con il Bunga Bunga. E Bild non perde occasione di pubblicare gli scandali italiani, con articoli sul caso Minetti e le sue sfilate, o sullo scandalo della Regione Lazio: dove non si tralascia mai di fare riferimento stretto al padre del Pdl. ‘Il partito di Berlusconi festeggia orge da antica Roma’, scriveva ad esempio appena due giorni fa il tabloid. E questo dualismo Berlusconi-Monti, ‘Italia dei festini’ contro ‘Italia delle riforme’, onnipresente sulla stampa, corrisponde all’idea ‘scissa’ che l’opinione pubblica tedesca ha purtroppo anche della politica e della societa’ italiana.
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