L’Eco di Bergamo, nell’edizione del weekend, affronta il tema Imu per gli italiani nel mondo regolarmente iscritti all’AIRE.
Dal 2020 – ricorda il giornale – gli italiani residenti all’estero, proprietari di fabbricati in Italia, hanno dovuto ingoiare un boccone amaro: venivano eliminate l’esenzione del pagamento dell’Imu (tassa sulla prima casa) e l’abbattimento della Tari (Tassa sui Rifiuti).
Da subito, l’Ente Bergamaschi nel Mondo sollecitava i parlamentari ad adoperarsi per far ripristinare l’esenzione Imu e la riduzione della Tari, per gli emigranti iscritti Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero).
Purtroppo – scrive ancora il quotidiano -, ancora una volta abbiamo constatato che nelle aule parlamentari italiane le problematiche inerenti agli italiani all’estero sono persistentemente sottovalutate, se non addirittura ignorate. E la nostra delusione e amarezza continua ancora.
Infatti, verifichiamo che il Parlamento italiano, con la legge di Bilancio 2021, all’art. 1, C, 48 della legge 178/2020, prevede che dal 2021, per una sola unità immobiliare a uso abitativo, non locata o data in comodato d’uso, posseduta in Italia a titolo di proprietà o usufrutto da soggetti non residenti in Italia che siano titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale, l’Imu viene applicata nella misura del 50%.
Ma – si legge ancora su L’Eco di Bergamo nell’edizione del weekend – ci sembra assurdo che, per quanto riguarda l’Imu, l’abbattimento della tassa venga applicato solo per i pensionati e non per tutti gli emigranti iscritti all’Aire. Come Ente Bergamaschi nel Mondo sollecitiamo innanzitutto una riduzione al 100% dell’Imu e poi l’abbattimento Imu e Tari per tutti gli iscritti Aire proprietari di fabbricati”.