Nuovo anatema contro la Tv e nuova scomunica contro chi cede alle lusinghe del ‘quarto d’ora di notorietà’: usa la sferza Beppe Grillo che dal suo Blog fustiga la giovane consigliera comunale 5 Stelle di Bologna Federica Salsi, rea di aver varcato il Rubicone televisivo per approdare nello studio di Ballaro’ senza rispettare dunque il divieto imposto dal fondatore del movimento. Che, com’era da attendersi, attraverso il suo blog ha fulminato l’attivista, come gia’ accadde con il ‘dissidente’ Giovanni Favia, giovane consigliere regionale dell’Emilia Romagna che nel noto video-choc di Piazzapulita sollevava il problema della democrazia interna al movimento 5 Stelle (‘il problema c’e”, aveva detto). La violazione si ripete dunque, e questo spiega quindi la virulenza delle parole di Grillo che indietreggia di fronte alla Tv come fosse la peste. E intanto alcuni colleghi del comune bolognese, come Marco Piazza, scaricano la Salsi perche’ andata da Floris ‘senza mandato’.
‘Il talk show ti uccide, digli di smettere’, attacca Grillo dal Blog contro la Salsi e contro chi gia’ pensa di imitarla. Il comico genovese accusa quindi chi cade nella trappola televisiva di annientare in pochi istanti il lavoro di tanti sul territorio provocando il crollo dei consensi. E poi giu’ ‘frustate’ alla giovane consigliera che ha disobbedito: ‘E’ il punto G, quello che ti da’ l’orgasmo nei salotti dei talk show. L’atteso quarto d’ora di celebrita’ di Andy Warhol, seduto in poltroncine a schiera, accomunato ai falsari della verita’, agli imbonitori di partito, ai diffamatori di professione, devastato dagli applausi a comando di claque prezzolate’. E in un crescendo: ‘Li’, in una gabbia di un circo, come su un trespolo, muto per ore, povera presenza rituale di cui si vuole solo lo scalpo, macellato come un agnello masochista, rispondi per i quattro minuti che ti sono concessi a domande preconfezionate poste da manichini al servizio dei partiti’.
E proprio per marcare la distanza da partiti e media, qualche giorno fa il movimento 5 stelle ha inviato alle redazioni, una sorta di ‘glossario’ da adottare quando si parla e si scrive del movimento di Grillo. Guai a parlare di partito, si deve dire ‘forza politica’. Quanto a Grillo e’ ‘il megafono al nostro servizio e non il nostro leader’. Gli eletti? Sono ‘portavoce’. Bandita poi l’espressione ‘grillini’ che suona ‘offensiva, riduttiva e verticistica’.
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