Beppe Grillo è scatenato. Il suo movimento alle Politiche di febbraio ha preso poco più del 25%, ma il comico genovese, ormai vero e proprio leader politico, vuole tutto. “’Ora che siamo stati eletti – afferma sul suo blog – vogliamo essere presenti nelle Commissioni bicamerali, nelle giunte e negli uffici di presidenza”, vogliamo “decidere sui vicepresidenti” e “scegliere i questori”. Insomma, “vogliamo partecipare alle decisioni che si prendono al chiuso delle stanze dei bottoni, per rispetto della volontà popolare che ci ha scelto”. Il portavoce M5S ricorda che oggi alle 18, a Montecitorio, ci sara’ la prima conferenza dei Capigruppo: “Si parlera’ della composizione dell’Ufficio di Presidenza che verra’ votato in aula giovedi’, decidere le nomine dei suoi vicepresidenti e soprattutto scegliere i questori: veri e propri controllori dei conti alla Camera. E noi cittadini del Movimento 5 Stelle presenteremo i nostri candidati per tutti questi ruoli perche’ – rileva – vogliamo essere protagonisti del rinnovamento che abbiamo promesso in campagna elettorale”.
Per Grillo “è arrivato il momento di dare dimensione alle preoccupazioni di Lamberto Dini e Beppe Pisanu. E’ giunta l’ora di ‘rendicontare le caramelle’ e, dunque di portare le istanze di quel 25 e passa per cento di elettori che ha votato il Movimento 5 Stelle". Beppe Grillo si riferisce a uno scambio di battute, dei giorni scorsi, tra i due esponenti politici a proposito dell’ingresso di parlamentari 5 Stelle negli organismi di vertice dei due rami del Parlamento. "Lamberto Dini, per inciso, non ci ha ancora svelato nulla di cosa sa del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica di cui accennava qualche giorno fa. Attendiamo (s)fiduciosi".
Sul blog di Grillo, Roberta Lombardi, capogruppo dei 5S alla Camera, conferma il rifiuto del Movimento 5 Stelle a partecipare ai talk show televisivi: “Il web e’, e rimarra’, il nostro strumento privilegiato di contatto e di relazione con gli elettori per tutta la durata del nostro mandato”. Questo perché in televisione “ci andremo solo se avremo la possibilita’ di parlare di idee e programmi o se avremo bisogno di spiegare ai cittadini gli imbrogli perpetrati ai loro danni. L’impronta che vogliamo dare a questa nostra prima esperienza nelle istituzioni di governo e’ un’azione di rinnovamento che questo Paese non ha mai conosciuto in passato".
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