La polemica non si spegne. La volata della benzina sopra i 2 euro al litro in alcune zone del Centro Italia (in Toscana, per esempio, dove piu’ alto e’ il carico fiscale) infiamma ancora gli animi, in particolare quelli delle associazioni dei consumatori, ma anche quelli di chi con i carburanti ci lavora, come gli artigiani della Cna Fita. Mentre Assopetroli accusa il governo di essere ‘sordo’ rispetto alla richiesta di un intervento per la riduzione delle accise e la sterilizzazione dell’Iva sui carburanti. Il controesodo dalle localita’ di vacanza, denuncia il Codacons, si preannuncia infatti all’insegna del caro-pieno. Per il rientro dalle ferie gli italiani potrebbero infatti spendere, secondo l’associazione, fino a 22 euro in piu’ rispetto al 2011.
‘L’anno scorso, in questo periodo, un litro di verde costava 1,57 euro; oggi supera con facilita’ i 2 euro in numerosissimi impianti di rifornimento. Cio’ – sottolinea il presidente Carlo Rienzi – equivale a una stangata senza precedenti sulle tasche degli automobilisti italiani, molti dei quali in viaggio su strade e autostrade per il rientro dalle vacanze’. L’unica ancora di salvezza rimangono quindi gli sconti del fine settimana, a cui il Codacons consiglia di fare ricorso il piu’ possibile, boicottando invece i distributori piu’ cari.
Di stangata parlano senza mezzi termini anche Adusbef e Federconsumatori. Il loro calcolo e’ di un aggravio di spesa di quasi 770 euro l’anno, risultato non solo degli aumenti diretti dei listini dei carburanti, ma anche dell’impatto che gli stessi aumenti hanno sui beni di consumo trasportati su gomma (la netta maggioranza nel nostro Paese). Gli effetti si faranno tutti vedere, secondo le associazioni, nella misurazione del tasso di inflazione, che salira’, in base ai loro calcoli, dell’1,1%. La richiesta al governo, dunque, e’ quella di accelerare sulle liberalizzazioni, ma anche di seguire l’esempio francese, riducendo il carico fiscale che appesantisce i prezzi alla pompa.
L’ ‘eccessiva’ tassazione, unita all’ ‘assenza di concorrenza’, e’ il problema anche per la Cna-Fita. ‘Con la benzina a 2 euro e il gasolio oltre 1,8 euro – affermano gli artigiani – stiamo pagando a caro prezzo l’assenza di liberalizzazione nella distribuzione dei carburanti nel nostro Paese. In Francia, dove il gasolio costa in media circa 0,33 centesimi in meno che in Italia, il governo ha deciso di tagliare le accise calmierando il rincaro ritenuto eccessivo’.
La Fita tiene quindi a sottolineare che da oltre un anno sta richiedendo al Governo ‘interventi concreti per arrestare questa folle corsa all’aumento dei prezzi alla pompa’.
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