Al cinema con tanta voglia di ridere sano. Film privi di complicazioni, difficili esercizi mentali e interrogatori della coscienza. A teatro con il desiderio meditato di capire per saperne di più e scoprire perchè un certo lavoro all’estero ha fatto discutere e sparso scalpore. L’Italia al cinema e a teatro in compagnia dei turbamenti che provengono dal suo peggiore momento, riferibile agli ultimi cinquant’anni. Il risultato di questo preciso indirizzo/esigenza non è tutto nei numeri. Quelli di "Benevenuti al Nord" sono, a dire il vero, addirittura strabilianti. Un autentico boom: 12 milioni incassati ai botteghini in cinque giorni di programmazione. Sì, appena cinque giorni, lo spazio di un sospiro. Stessa coppia d’attori, Bisio& Siani, il tandem ha concesso il bis. Il successo di cassetta e di critica di "Benevenuti al Nord" come seguito di "Benvenuti al Sud", il fratello minore, registrato all’anagrafe cinematografica nel 2011, che incassò in totale 30 milioni di euro.
Applausi a teatro, tensioni in piazza, per il debutto italiano di "Sul concetto di volto nel figlio di Dio", per la regia di Castelluccio, già contestato a Parigi con l’accusa di essere blasfemo. Polemiche, lettere e minacce in Italia: palese e pesante l’ostilità dei cattolici. La Lega ha istituito un presidio all’esterno del Teatro Parenti; hanno vigilato i poliziotti in assetto antisommossa. Centocinquanta ultrà cattolici, con stendardi, immagini sacre e alabari, costretti come al confino e accerchiati da carabinieri e polizia. I contestatori dello spettacolo sul volto di Gesù sono arrivati anche dal Veneto, in pullman. Presente un delegato dell’Ordine dei Cavalieri Templari. Una protesta non soft, ma quasi, però niente a che vedere con la dura manifestazione inscenata dai francesi. Tenuti lontani almeno venti metri dal teatro, gli ultrà cattolici italiani si son potuti concedere qualche urlo e la messa di "riparazione" tenuta dal padre lefebvriano Floriano Abrahamowicz su un furgonicino.
Al cinema è stata tutta un’altra cosa, con la storia dei due dipendenti delle poste, Bisio e Siani, il milanese e il napoletano, diretti dal regista Luca Miniero. L’affiatata coppia di attori comici stavolta ha percorso l’Italia al contrario. In senso inverso, dal Sud al Nord, rispetto al primo viaggio insieme, da Nord a Sud. Il film ha debuttato in 854 sale italiane, l’hanno visto e apprezzato da 1.835.574 spettatori. Quattro milioni nei primi tre giorni, poi uno strepitoso crescendo. Il boom è sopravvenuto nel fine settimana. "Benvenuti al Nord" ha incontrato anche il gradimento e i favori del pubblico giovane. Circondata e aggredita da tristezza e crisi, l’Italia vuole ridere. Nelle poltrone del Teatro Parenti, a Milano, si è radunata l’Italia che vuole "vedere e capire". Il filosofo Gioriello è andato allo spettacolo di Castellucci "per testimoniare". Ornella Vanoni, sempiterna regina della canzone, è contenta di "essere passata dall’emozione provata nell’assistere al contestato lavoro su volto di Gesù alla possibilità di poterne parlare con cognizione, avendolo visto". E non l’ha trovato blasfemo, lei cristiana evangelica. Alcuni scrittori non hanno lesinato critiche contro "la profanazione di un teatro operata dalla Chiesa di Roma e dalla Curia di Milano, questa in contrasto con la sua tradizione remota e recente. Responsabili, Chiesa e Curia, di non aver preso le distanze dai gruppi che avrebbero voluto impedire lo spettacolo". Accolto da fragorosi applausi, nel teatro affollato al limite della capienza. L’esaurito al Parenti di Milano, il pieno in 854 sale cinematografiche italiane. Opposte le motivazioni, comunque unite da un comune interesse, questo sì: l’esigenza di partecipare e discutere. Il partito della risata al cinema potrebbe griffare un record, nei giorni a venire. "Benevenuti al Nord", con la sua coppia di dipendenti delle Poste, muove all’assalto di Checco Zalone, il comico che nel 2010 ha frantumato tutti i primati in materia d’incassi e spostato gli equilibri. "Che bella giornata" incassò 18 milioni di euro in cinque giorni, durante le feste natalizie. Comunque vada, è già un successo. L’Italia uno spunto per ridere l’ha trovato.
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