L’onorevole Angelino Alfano ha iniziato a fare delle pressioni sul governo e sul presidente del Consiglio, Mario Monti, perché riduca le tasse e dia impulso alla crescita. In pratica, egli ha vincolato l’appoggio al governo da parte del Popolo della Libertà alla riduzione delle tasse e all’implementazione delle politiche della crescita. Questa posizione è pienamente condivisibile. Non si può pensare alla crescita aumentando le tasse. Anche un bambino lo capirebbe. Aumentando le tasse, infatti, si contraggono i consumi, si tolgono soldi alle imprese e si riducono i posti di lavoro. Inoltre, non si abbatte nemmeno il fenomeno dell’evasione fiscale. Anzi, con l’aumento delle tasse, al quale non segue un miglioramento dei servizi, l’evasione aumenta. Chi può evadere il fisco, lo fa. Certo, servono controlli sull’evasione fiscale, ma bisogna anche fare sì che le tasse restino proporzionate alle possibilità dei cittadini e che ci siano i servizi. Invece, Monti ha solo aumentato le tasse e ha mantenuto questa spesa pubblica pesante e spesso mirata non a fare servizi ma a mantenere questo ceto burocratico altrettanto pesante.
Oggi, molti cittadini non sono in grado di pagare le tasse. I suicidi di molti imprenditori e le fabbriche che chiudono lo dimostrano. L’onorevole Alfano ha fatto bene a porre un freno a questa tassazione selvaggia e a fare capire a Monti che, prima di tutto, servono delle vere riforme. Alfano deve continuare a fare pressioni su Monti e non deve cedere. La politica deve riprendersi il posto che le spetta.
Discussione su questo articolo