Per il quinto anno, i numeri del Rapporto Symbola Unioncamere pesano il comparto culturale e creativo con l’obiettivo di "svelare il punto di forza del Paese", quello su cui investire e fare sistema tra il pubblico e il privato. Nel nostro Paese esistono quasi mezzo milione di imprese culturali e creative capaci di produrre 78,6 miliardi di valore aggiunto e di dare lavoro a 1,4 milioni di persone. Per ogni euro prodotto dall’economia della cultura, se ne attiva 1,7 su altri settori.
Per Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività culturali, "cultura e turismo creano sviluppo e occupazione", solo "nel 2014, che e’ stato un anno in cui le persone hanno speso meno per via della crisi, i soli musei statali italiani hanno registrato 2 milioni 600mila visitatori in più, superando la barriera dei 40 milioni”.
“L’Italia – spiega il ministro – è già in crescita sul turismo internazionale e lo sarà sempre di più in futuro, perché è la meta desiderata di viaggio dei turisti di tutto il mondo. Investire su questo da’ sicuramente una garanzia di buona riuscita. Lo Stato sta facendo la propria parte – ha detto infine Franceschini – ma bisogna che ci creda il sistema complessivamente".
Turismo e cultura possono davvero aiutare il nostro Paese a uscire dalla crisi. Perché l’Italia è unica al mondo e turismo e cultura, così come le bellezze naturali della nostra Penisola e le eccellenze del made in Italy in campo enogastronomico, sono il nostro petrolio.
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