Il filosofo Paolo Becchi, intervenuto a Radio Cusano Campus, sull’arresto di Marcello De Vito ha detto: “Il tentativo è quello di dire che le mele marce ci sono da tutte le parti, ma qui è stato superato il livello di guardia. Da tempo dico che quella carica di voler restituire la politica ai cittadini, la trasparenza, l’onestà, stava esaurendosi. Ieri abbiamo avuto la prova che questo Movimento è morto. Quella di Di Maio è stata una reazione emotiva che ci fa capire lo sconvolgimento che questa vicenda porterà, io credo che avrà ripercussioni notevoli. Prima si diceva: sono incompetenti, però sono onesti, almeno non rubano. Questo ora non c’è più, viene a crollare l’elemento identificativo. Credo che loro stessi non se ne rendano conto. Quando tu sei all’opposizione e gridi onestà, questa onestà è autoreferenziale perché non hai la possibilità di diventare disonesto. Tu devi dimostrare di essere onesto quando entri in un’amministrazione locale o in un governo. Adesso che controllano il potere dimostrano di essere come tutti gli altri. Ci sono state altre vicende di poco conto che hanno riempito piano piano il vaso, ma l’arresto di De Vito è la goccia che fa traboccare il vaso. Questo fatto non sarà dimenticato e avrà ripercussioni nel lungo periodo”.
Sul limite del doppio mandato. “Ne stanno attualmente discutendo, è chiaro che stanno cercando di cambiare questa cosa. Se noi rimaniamo nella logica de “I figli delle stelle”, il mio libro che Gian Roberto Casaleggio ha pubblicato ma il che il figlio ha distrutto, è chiaro che tutto questo sia inspiegabile. Questo è diventato un partito come tutti gli altri. Nella società liquida anche i partiti politici sono liquidi, bisogna vedere cosa succederà dopo le europee. Al momento il M5S non va tanto bene. I risultati delle regionali lo dimostrano. Per questo vogliono cambiare determinate regole. Ma se tu parti dell’idea che ogni cittadino può fare il politico e non ci saranno più politici di professione, il limite del doppio mandato è fondamentale. Con la morte di Gian Roberto Casaleggio è morto il Movimento, quando l’ho scritto mi hanno detto che ero matto. Grillo non ha la statura, anche morale, di Gian Roberto. Questo Movimento ha perso la sua mente ispiratrice che era Gian Roberto e subito dopo si è ristrutturato in termini di partito, non c’è stata una dialettica. Di Battista è stato un prodotto artificiale di Gian Roberto Casaleggio, venendo a mancare lui, Di Battista non ha nessuna idea, è solo un grande attore. Quando è andato in televisione senza claque si è trovato senza copertura e si è visto quello che è”.