Risale al gennaio scorso la data in cui il governo ha approvato l’ordine del giorno presentato dall’on. Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia eletta nel Nord e Centro America, con il quale si chiede di estendere la riduzione dell’Imu a favore di tutti gli italiani all’estero proprietari di un prima casa in Italia e non solo ai pensionati all’estero in convenzione internazionale.
Tale ordine del giorno impegna il Governo, mediante modifiche alla normativa vigente, ad estendere le riduzioni di IMU e Tari per i pensionati all’estero anche per gli immobili posseduti da cittadini italiani residenti nei Paesi extra UE, con riferimento ad una sola unità immobiliare posseduta ad uso abitativo, con relative pertinenze, a titolo di proprietà o di usufrutto, nel rispetto di determinate condizioni e specifici criteri.
A tutt’oggi tuttavia non si è registrata nessuna attenzione o reazione da parte del Governo al riguardo. Vogliamo tuttavia sperare che esso discrediti tutti quelle mali voci secondo le quali “l’approvazione di un ODG non si rifiuta a nessuno” e che prendendo in seria considerazione la proposta del nostro onorevole voglia rispondere favorevolmente agli interessi di chi tale proposta contempla.
Con l’adozione del provvedimento proposto dall’on. Nissoli si intende contribuire sia al rilancio dell’economia incentivando il turismo di ritorno sia, in prospettiva, favorire l’acquisto di una casa ad uso proprio per quegli italiani che volessero stabilire un rapporto stabile con i loro territori di provenienza o di residenza dei loro familiari.
E’ appena il caso di considerare che gli italiani all’estero sono costretti a sopportare già da lungo tempo questo pesante ed ingiustificato onere fiscale sul loro immobile in Italia. Ricordiamo anche che ultimamente, a causa della pandemia, non ne hanno potuto neanche usufruire. Inoltre l’ulteriore aggravarsi della situazione in generale a causa dell’attuale conflitto, che determina un ulteriore aggravio dei costi per poter beneficiare del loro immobile, rende la situazione fiscale ulteriormente penalizzante.
Si consideri inoltre che secondo una stima corrente la somma annuale detratta allo Stato italiano per evasione da parte di chi non versa l’IMU ammonta a circa 5 miliardi sui 25 che lo Stato dovrebbe regolarmente incassare, mentre l’evasione per la Tari è pari a 2 miliardi.
Pertanto il Governo Italiano non può a cuor leggero perpetuare questa politica fiscale nei confronti degli immobili degli italiani all’estero che a fatica vengono utilizzati, costituendo un vero e proprio salasso a solo ed esclusivo vantaggio per l’erario italiano.
Il 16 giugno prossimo scadrà il termine per il pagamento della prima rata dell’IMU 2022. Vogliamo sperare che il governo abbia nel frattempo preso in seria considerazione l’emendamento proposto, pregando l’on. Nissoli di sollecitare l’esecutivo in tal senso.