Ormai è tempo di porre fine al regime di allarmismo che in questi due anni si è instaurato riguardo alla questione del Covid. Il Governo del premier Giorgia Meloni sta andando nella direzione giusta, ma vi è un mainstream che continua a voler mantenere il clima di terrore. Chi sostiene il regime di allarmismo dice: “Ricordiamoci degli oltre 171.000 morti…”. Però, a guardar bene la situazione, chi si oppone ad esso può dire: “Nonostante le misure draconiane imposte al nostro Paese, misure che non sono state imposte in nessun altro Paese, sono morte più di 171.000 persone”…
Effettivamente, i lockdown duri e le altre misure restrittive sono stati messi in atto solo qui in Italia. L’Italia è stato l’unico Paese occidentale nel quale si sono messe in atto misure simili. Eppure, i morti sono stati tantissimi. Un numero simile è veramente molto alto, in rapporto alla popolazione italiana. Nonostante l’implementazione di simili misure, sono morte così tante persone. Perché è accaduto ciò?
I sostenitori dell’allarmismo non rispondono a tale domanda e preferiscono dire: “Senza le misure restrittive sarebbero morte più persone”. In questo caso, non si può non convenire con il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, il quale è finito al centro di una polemica per alcune affermazioni. Infatti, non c’è controprova circa la veridicità delle affermazioni dei sostenitori del clima di allarmismo.
Basti guardare, per esempio, lo Stato americano della Florida o la Svezia (due esempi di Stati che non hanno adottato simili misure) nei quali sono morte meno persone o c’è stato lo stesso numero di morti che c’è stato nel nostro Paese. Qualcosa non torna e dirlo non significa essere “negazionisti del Covid” o “No Vax” ma significa pensare con la propria testa. Una riflessione riguardo a ciò è d’obbligo. Serve una pacificazione nella società, dopo il clima di divisione e di odio che si è prodotto con la paura indotta. Oltretutto, il Covid è sulla via dell’endemizzazione. Dunque, è tempo di convivere col virus.