"Il processo di riforma" intrapreso dal governo "ha già dato risultati: è diminuito il numero di procedimenti pendenti negli uffici giudiziari; è aumentato il grado di apertura alla concorrenza. Gli effetti sull’attività economica sono stati attutiti, oltre che dal permanere di ritardi nei processi di attuazione di molte norme, dalla debolezza della fase ciclica e dalla bassa inflazione". E’ quanto si legge nella relazione annuale 2014 della Banca d’Italia, presentata questa mattina.
"Resta critico il funzionamento del diritto fallimentare, con riferimento sia alla liquidazione delle imprese insolventi sia alla risoluzione delle crisi reversibili. L’attività delle imprese rimane condizionata in Italia dalle debolezze del quadro regolatorio e del contesto istituzionale. I processi di riallocazione delle risorse, decisivi per uscire dalla prolungata recessione, risentono di una scarsa efficacia dell’azione amministrativa e dei tempi della giustizia civile, della percezione di una diffusa corruzione, nonché dell’elevato grado di regolamentazione di alcuni mercati e delle disfunzioni degli istituti di gestione delle crisi d’impresa".
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