Lo spread scende per i Btp italiani, ma non per il costo del denaro che le aziende del Belpaese devono sopportare in rapporto ai concorrenti dell’Eurozona. Con un tasso medio del 3,71%, registrato nel mese di luglio 2012 – ultimo dato disponibile – il costo del denaro in Italia si conferma al di sopra di tutti gli altre nazioni europee con il Paese e’ in concorrenza. Lo afferma una indagine della Cgia di Mestre. Mentre in Italia chiedere denaro in prestito alle banche costava agli imprenditori il 3,71%, in Spagna il tasso di interesse medio era del 3,67%, in Germania del 3,51%, in Francia del 3,20%. La media dei Paesi dell’area euro si e’ attestata invece a luglio al 3,53%. Di piu’, l’Italia rispetto allo stesso gruppo di competitor, e’ anche l’unico Paese dove tra luglio 2011 e luglio 2011 il tasso di interesse medio annuo e’ cresciuto, dello 0,03%, anziche’ diminuire come avvenuto in Spagna (-0,12%), Germania (-0,48%), Francia (-0,23%) o con il dato medio dell’area euro (-0,25%).
La Cgia di Mestre si e’ spinta fino a quantificare gli effetti di questa situazione. Se alle nostre imprese – spiegano gli artigiani mestrini – fosse applicato lo stesso tasso medio che grava sulle aziende tedesche (3,51%), il risparmio per il sistema imprenditoriale italiano sarebbe pari a 1,75 miliardi di euro. Se fosse pari a quello applicato alle aziende francesi (3,20%), il risparmio sarebbe addirittura di 4,48 miliardi di euro.
Le notizie negative peraltro, non finiscono qui. Nell’ultimo anno, complice anche il vertiginoso aumento dello spread che in Italia e’ salito di 47 punti base rispetto ai titoli di stato tedeschi, il tasso di interesse applicato alle Pmi sui prestiti con durata compresa tra 1 e 5 anni ha registrato l’aumento piu’ significativo tra le principali economie dell’area euro: +1,10 punti percentuali, arrivando a toccare il 6,24%. Tra i grandi dell’area dell’euro – osserva la Cgia – solo le Pmi spagnole presentano un costo del denaro piu’ elevato del nostro (+6,50%), anche se nell’ultimo anno la crescita avvenuta in Spagna e’ stata, rispetto alla nostra, piu’ contenuta (+0,62%). Anche per le grandi imprese italiane le cose non sono andate meglio: il tasso di interesse sui prestiti ha raggiunto il 3,40%, registrando, tra il luglio 2011 e lo stesso mese di quest’anno, un aumento record dello 0,74%.
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