La sessuologa Rosamaria Spina è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sull’apertura della prima casa di appuntamenti con sex dolls in Italia. “Per l’Italia è una novità, ma in altri Paesi europei come Spagna e Germania situazioni di questo tipo sono già consolidate da anni – ha affermato Spina -. E’ un mercato fiorente che ha un suo riscontro. Che cosa spinge un uomo e una donna a fare sesso con una bambola? C’è chi è spinto dalla semplice curiosità, ma ci può essere anche una situazione di disagio psicologico e sessuale, laddove c’è una difficoltà a relazionarsi con un altro essere umano. La prostituta la devi cercare e un minimo di relazione si instaura, bisogna comunque fare delle richieste. In questo caso richieste non ci sono perché la bambola sta lì a soddisfare passivamente gusti, desideri e fantasie. Poi c’è anche un fatto legato a questioni morali. Ma chi ha difficoltà nel relazionarsi con le persone, molto spesso diventare reticente nel cercare una escort per questioni morali. La differenza con i sex toys è abissale, perché il vibratore rimane sempre un oggetto. Invece il fatto che vi sia la riproduzione di un essere umano, crea l’illusione di un rapporto a tutti gli effetti, permettendo di soddisfare fantasie che con un sex toys non è possibile soddisfare. Via via che la società va avanti, la categorie delle parafilie va aumentando, perché si aggiungono quelle legate alle nuove tecnologie. Dobbiamo però considerare che parafilia non vuol dire sempre patologia. Non è detto che chi usufruirà di questo servizio abbia necessariamente dei disagi psicologici”.