Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero delle Infrastrutture che renderà obbligatorio a partire dal 06 marzo 2020 dotare le autovetture di seggiolini anti-abbandono. Insomma i “genitori distratti, negligenti, od in totale incuria del minore”, diventano un affare di Stato, un fenomeno sociale, un allarme a cui porre freno.
Di cosa stiamo parlando? Davvero madri e padri sono una categoria di incapaci nel crescere un figlio? Forse il livello di coscienza-consapevolezza, la lobotomia, il livello di assuefazione culturale che abbiamo raggiunto, non ci permettono più di indignarci.
In un Paese normale dovrebbe sollevare scandalo l’obbligo di dotarsi di una attrezzatura ingombrante, dai 50 ai 400 euro circa di costo, per portare in giro i propri figli come se fossero dei pacchi di second’ordine facilmente trascurabili in un veicolo chiuso sotto il sole e lasciati morire.
Qual è il messaggio che passa? E quale il regalo enorme alle società produttrici di questi “giocattoli di sicurezza”, sviluppatori di app ecc., per un qualcosa totalmente inutile che svilisce il senso etico ed umano dell’uomo – andando a detrimento della famiglia?
Se pensate che questi provvedimenti fanno il paio con alcune altre “idee brillanti”, come quella del Presidente PD della Regione Emilia Romagna Bonaccini, che istituirebbe “l’asilo nido 0-3 obbligatorio”, ecco che il quadro sovietico per i bambini di Stato è pronto.
Davvero c’era l’esigenza di normare tramite un dispositivo con sirena acustica il parcheggio dell’auto? I genitori sono dei mostri? E quanti casi sono accaduti, tali da giustificare una normativa di carattere astratto e generalizzato, che comporti una dinamica enorme dal punto di vista commerciale e della scienza comportamentale?
In vent’anni, preso in considerazione il periodo 1998-2018, sono morti otto bambini. Otto sparuti casi, certo assurdi, vergognosi, ma ovviamente il nulla dal punto di vista fenomenologico considerati i 10 milioni di minori presenti nel Paese.
Parliamo di una bestialità non dell’ordinario, sarebbe come vietare le buste dell’immondizia perché qualche madre psicopatica, depressa e allucinata, ha avuto il coraggio di gettare il proprio figlio nei cassonetti.