Dire che la direttiva Bolkestein sia liberale è tutto da vedere. Infatti, la vera cultura liberale è per la libera concorrenza e per la possibilità di un piccolo imprenditore di ingrandirsi. La vera cultura liberale fu quella che permise ad un signore di nome Bill Gates di diventare l’imprenditore che è oggi, partendo dal garage.
In un sistema autenticamente liberale un piccolo imprenditore che lavora bene e con dedizione può crescere e diventare grande. Ciò si chiama ascensore sociale.
Ora, si vuole applicare la direttiva Bolkestein per le imprese del settore balneario, quelle che gestiscono le spiagge. Se tale direttiva fosse applicata tanti piccoli imprenditori rischierebbero di dover chiudere. Favorire le grosse imprese non è liberalismo, ma è la volontà di creare un regime di oligopolio, il quale va nella direzione contraria rispetto al liberalismo. Un sistema di oligopolio è un sistema bloccato nel quale ci sono grosse aziende (magari multinazionali) che tra di loro non si fanno troppa concorrenza. Come si dice, cane non mangia cane. Piuttosto che “farsi male”, preferiscono mettersi d’accordo. Dunque, il concetto di concorrenza viene meno. Questo è quello che sta accadendo.
Fratelli d’Italia fa bene a sollevare dei dubbi e ad opporsi ad una simile cosa. Infatti, si vogliono dare le concessioni col meccanismo dell’asta. Ergo, le concessioni potrebbero andare alle multinazionali a scapito dei piccoli imprenditori. Tanti imprenditori che operano da anni nel settore rischierebbero l’esproprio. A chi si darebbero le concessioni? Sarebbero date a chi paga di più e (magari) ha un certo appoggio politico? In pratica, il piccolo imprenditore che lavora nel settore del turismo balneare rischierebbe di non avere la concessione a vantaggio di qualche colosso, magari non italiano. Questo è il dramma. In un momento come questo si deve andare verso una vera liberalizzazione.