Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Esteri del Senato, in una intervista all’Unità da Buenos Aires, dove ha incontrato il presidente della Repubblica argentina, Mauricio Macri, a proposito del ballottaggio a Roma, ha detto: “Giachetti lo conosco bene. E’ un ‘rompiballe’ straordinario, ma ha una correttezza totale, una capacità di lavoro straordinaria e conosce Roma. Quando sento che coloro che stanno nel centrodestra annunciano o fanno intendere il loro voto alla Raggi, seguendo la logica nefasta del tanto peggio tanto meglio, capisco fino in fondo le ragioni per cui il centrodestra rischia di non risollevarsi più. Mentre i popolari e i socialisti governano assieme Paesi come la Germania o gestiscono le istituzioni europee, in Italia chi sta nel Ppe si appresta a votare Cinquestelle. Siamo fuori dal mondo. In Italia non si è ancora capito che il nemico è il populismo e lo sfascismo demagogico di chi fa promesse improponibili: per informazioni chiedere a Livorno e a Parma….".
"Penso che a Roma la favorita è la Raggi, e non solo per il risultato migliore rispetto al suo competitor che ha ottenuto al primo turno. Il fatto è che la candidata di Grillo intercetta una voglia di cambiamento e un disagio contro la sinistra e contro Marino che è enorme. Ma una cosa di cui sono sicuro è che i romani se ne pentiranno presto, perché non si può lasciare una città complessa come Roma in mano a dilettanti allo sbaraglio. Poi ci sono alcuni fatti che se non facessero sorridere, favorirebbero il pianto… Ad esempio all’endorsement di Marino per la Raggi".
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