Matteo Renzi arriva in Vietnam e si adatta subito al calendario cinese: "Visto che siamo nell’anno del cavallo, l’Italia deve fare di piu’ per portare l’interscambio a 5 miliardi di dollari", si impegna il premier, soprannominato dai suoi proprio ‘il cavallo’ per la velocita’ di azione.
LA GEOGRAFIA POLITICA ITALIANA DOPO I BALLOTTAGGI
Pur a distanza, pero’, il leader Pd non si esime da un’analisi con i suoi sui ballottaggi: il risultato e’ "straordinario" ma sconfitte come Livorno, Perugia, Padova e Potenza, dimostrano che non ci sono piu’ roccaforti, "segna la fine delle posizioni di rendita elettorale", insomma "e’ finito il tempo in cui qualcuno sa che in quel posto si vince di sicuro" ma ogni vittoria va conquistata.
Hanoi, Shangai, Pechino e il Kazakistan sono le tappe della missione asiatica di Renzi in paesi, come il Vietnam e la Cina, dove il boom economico ha permesso negli ultimi anni crescite del pil fino a due cifre per il Dragone. Una miniera per l’Italia e Renzi spera, con questo viaggio, di intensificare rapporti commerciali e economici in vista dell’Expo su cui, nonostante gli arresti e gli scandali, il premier continua a puntare molto. Proprio perche’ la priorita’ e’ fare le riforme e rilanciare l’economia, tra un incontro istituzionale e l’altro il premier si tiene in contatto con i ministri per preparare il complicato consiglio dei ministri di venerdi’. Convinto che l’esito dei ballottaggi ha confermato la forza del Pd e la fiducia degli italiani.
Renzi pero’ non vuole neanche minimizzare le sconfitte: a Livorno e in altre citta’ storiche del centrosinistra "si e’ oggettivamente perso", commenta con i suoi, e va dato atto al candidato M5S Nogarin che ha strappato la roccaforte rossa per eccellenza di essere stato "bravo" con una campagna molto incentrata sulla citta’. Ma, osserva ancora il premier, dei 12 ballottaggi con M5S solo in una citta’ Grillo ha vinto. "Finisce 20 a 1, altro che frenata", e’ il bilancio soddisfatto di Renzi che fa "la firma" su un risultato che consegna al Pd "il Piemonte, Ventimiglia, Pavia, Bergamo, Cremona, Prato". E che, unito al 41 per cento delle europee e delle vittorie nelle Regioni, fa sorridere il premier. Pur nella consapevolezza che nessuna vittoria e’ scontata ma va conquistata ogni volta, citta’ per citta’ con un messaggio che parli ai cittadini.
Un’analisi che secondo il leader Pd non chiama in campo la contrapposizione tra vecchi e nuovi ma la necessita’ di consolidare "un risultato straordinario", evitando di riaprire polemiche interne anche quando si vince. Per questo il "cavallo" Renzi vuole correre con le riforme in Italia. Ma anche per far crescere i rapporti ed il peso economico e commerciale all’Estero.
Gli scambi commerciali con Hanoi, cominciati 40 anni fa, sono gia’ buoni, pari a 3,5 miliardi, ma il premier annuncia, incontrando il primo ministro Nguyen Tan Dung, la volonta’ di arrivare a 5 miliardi, scalando la classifica che ora ci vede al nono posto in Europa per esportazioni. Anche se il Vietnam non e’ la potenza economica cinese, e’ senza dubbio uno dei paesi del boom del sud est asiatico che negli ultimi anni sta modernizzando infrastrutture e know how, aprendo ai mercati esteri. Oltre a guardare con sempre piu’ attenzione al made in Italy, campo in cui il premier vede moltissimi spazi di espansione per l’Italia. Basti pensare che aziende come Ariston e Piaggio sono in Vietnam gia’ leader nella produzione, con Ariston che produce circa il 50% degli scaldacqua elettrici venduti nel paese. Esempi virtuosi non di delocalizzazione della produzione ma di diffusione e produzione del marchio italiano nel mondo che il premier punta ad aumentare.
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