Non voglio difendere Renzi o il Pd, che hanno certamente perso il treno del successo, su cui evidentemente sono saliti Lega e Forza Italia. Ma è certo che le amministrative rispondono a dinamiche diverse, alle quali non sono estranei il carisma del candidato nonché il target anche anagrafico degli elettori chiamati a discernere.
A Ladispoli, cittadina di mare alle porte di Roma e abbastanza sensibile al clima socioculturale della metropoli, ha vinto Alessandro Grando, il candidato giovane, talentuoso e dinamico, superando al ballottaggio il rappresentante di turno di una vecchia genia politica ampiamente sperimentata e compromessa.
Quale target di elettori ha consentito questa novità?
Aspettiamo che le analisi dei flussi diano risposte certe, ma dal tifo da stadio cui abbiamo assistito già ai primi favorevoli risultati dello spoglio, ci siamo convinti che i festeggiamenti sono esplosi come fuochi d’ artificio soprattutto tra i giovani ladispolani entusiasti e adrenalinici come solo quell’età può permettersi. Con il contributo speciale di quegli appassionati grillini decisi a cambiare la politica della città decidendo per il ballottaggio.
Questo non toglie che molte persone mature, giovani dentro, stanche di amministrazioni deludenti e chiaramente conservatrici soprattutto nella distribuzione delle poltrone, abbiano voluto dare fiducia a questo nuovo volto e al suo programma innovativo, sperando di assistere nei tempi giusti a un vero cambiamento di rotta, partendo dalla situazione disastrosa di uffici comunali insufficienti e inefficienti fino al recupero delle aree del territorio degradate fisicamente e socialmente. Trasformiamo la città in un giardino e facciamo esprimere i cittadini sulle cose da fare.
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