Ieri il presidente della Conferenza Episcopale Italia, il cardinale Angelo Bagnasco, ha espresso un parere sulla politica, parlando di comportamenti "tristi" e "vacui". Per qualcuno, il riferimento del discorso fatto dal cardinale è stato il presidente Berlusconi. Ovviamente, l’opposizione ha colto la palla al balzo per cantare la solita tiritera che dice che il presidente Berlusconi debba andarsene e subito c’è stato un tam tam di voci che parlano (addirittura) di uno scontro tra Palazzo Chigi e la Chiesa cattolica. E’ la classica confusione della politica italiana.
Trovo che sia "triste" e "vacuo" il comportamento di chi ha strumentalizzato le parole del cardinale, per il mero consenso politico. Il cardinale si riferiva a tutta la politica. Di comportamenti tristi e vacui in questa politica ce ne sono tanti e non è una questione di destra o di sinistra oppure una questione di politica nazionale o locale. E’ una questione di persone. Purtroppo, qualcuno non ha capito ciò ed usa le parole del cardinale come una "clava" contro il proprio avversario. La Chiesa parla a tutti, sia a quelli di centrodestra e sia a quelli di centrosinistra. Inoltre, trovo grottesco che a strumentalizzare le parole del cardinale siano proprio quelli che negli anni passati fecero dell’anticlericalismo una bandiera politica. Io penso che bisogna smetterla con i moralismi.
A me sembra che qui in Italia molti stiano facendo come quei farisei che, esteriormente, seguivano la legge ma, in cuor loro, erano pieni di menzogna ed ipocrisia. Prima di guardare le pecche degli altri, bisogna guardare dentro se stessi. I veri comportamenti tristi e vacui di questa politica sono la litigiosità e l’autoreferenzialità. Una politica caratterizzata da una lite costante non è triste e vacua? Una politica in cui ognuno fa riferimento a se stesso e non al partito né all’elettore e in cui si va anche contro il proprio partito, per una questione di visibilità personale, non è triste e vacua? Una politica in cui si parla di gossip veri e presunti (per denigrare i propri avversari) non è una politica triste e vacua? Una politica in cui si criminalizza il proprio avversario non è triste e vacua?
Forse, prima di giudicare di gli altri, qualcuno dovrebbe guardare dentro se stesso, invece di strumentalizzare le parole dette da un rappresentante di un’istituzione universale qual è la Chiesa cattolica.
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