Cari connazionali, amiche e amici dell’Italia,
quest’anno celebriamo il 75mo anniversario della Repubblica Italiana e il 125mo delle relazioni bilaterali dominico-italiane. Passata l’esperienza della pandemia, dalla quale i due Paesi sono usciti ormai completamente, recuperando presto entrambi i livelli precedenti di attività, continuiamo tutti ad affrontare le conseguenze della brutale aggressione russa all’Ucraina, in termini di lacerazione dell’ordine internazionale e di aggravamento della situazione finanziaria, alimentare, sociale di tanti Paesi in via di sviluppo.
Siamo però incoraggiati dal numero di Stati che all’ONU hanno condannato questa ingiustificata aggressione militare – tra questi, senza esitazioni, la Repubblica Dominicana – e dalla spinta a serrare i ranghi che ne è derivata all’interno della grande famiglia delle democrazie liberali e, non da ultimo, in quella dell’Unione Europea.
Per quanto riguarda il bilaterale, una storia lunga e intensa unisce i due Paesi, dagli Ammiragli Colombo, poi Cambiaso e Maggiolo, ai Presidenti Billini e Vicini Burgos, ai Consoli Barletta e Rainieri, a Doña Margarita Copello, a tutti i protagonisti italiani dello zucchero e della nascita del turismo nell’Est, alle attuali reciproche diaspore, sia dominicana in Italia che nostra qui.
È proprio il capitale umano il cemento antico ma sempre attuale del rapporto tra i nostri due Paesi. I dominicani in Italia ci aiutano in tanti settori fondamentali della vita sociale ed economica: servizi, cantieristica, salute, cura della persona, piccole e medie imprese. Gli italiani qui – forse una tra le maggiori comunità espatriate, compresi i doppi cittadini e i visitatori abituali stagionali – considerano questo Paese quantomeno una seconda casa e contribuiscono significativamente all’economia nazionale. Tra italiani di qui, turisti italiani, attività benefiche di volontariato-aziende-famiglie, rimesse della diaspora dominicana dall’Italia, ogni anno il rapporto di Santo Domingo con lo Stivale inietta in questa economia una somma stimabile in 250 milioni di dollari. Questo riflette una presenza diffusa della nostra gente in tutto il sub-continente latino americano e caraibico: 2 milioni di cittadini, 40 milioni di italo-discendenti, uno stock di investimenti superiore ai 30 miliardi di euro (più di quello che abbiamo fatto sinora in Cina, India e Giappone messi insieme).
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In Dominicana siamo presenti nel settore del turismo, dei trasporti aerei, delle crociere, del commercio, dell’enogastronomia, dell’agricoltura, delle costruzioni, dell’acqua e dell’industria del cemento. Stiamo entrando nelle rinnovabili e abbiamo visto crescere la cooperazione universitaria nei settori medico, sismico, genetico, spaziale, archeologico, urbanistico e della fisica dei materiali.
Dai prossimi giorni vedremo lavorare architetti italiani in Zona Coloniale, per il restauro dell’Alcazar de Colon e delle facciate di 13 chiese, ma anche per rinforzare le capacità dominicane di conservazione dei beni storici, cercando di preservare e sfruttare al meglio la qualifica UNESCO di patrimonio dell’umanità.
Quest’anno abbiamo voluto organizzare due grandi feste popolari all’italiana – aperte, collettive e di scambio fraterno – che coinvolgeranno per la prima volta non solo Santo Domingo, ma anche Santiago. Una menzione d’onore va pure a Salcedo, dove un tenace gruppo di persone legate all’Italia fa rivivere ogni anno, in questi giorni, il parallelo tra il ricordo delle Sorelle Mirabal e della lotta di liberazione italiana.
Gli eventi legati all’Italia proseguiranno, a fine agosto, con l’arrivo della nave scuola a vela della Marina Militare italiana, la Amerigo Vespucci, impegnata nel giro del mondo. Durante la sua sosta di 5 giorni a Santo Domingo sarà aperta al pubblico, e migliaia di dominicani, grandi e piccini, potranno visitarla.
A fine marzo, insieme con l’Unione Europea, abbiamo offerto, da Santo Domingo e con la collaborazione di questa Procura Generale, un seminario di aggiornamento su temi antidroga e anticrimine che ha coinvolto 600 pubblici ministeri di tutto il Sud America, in una delle più ambiziose operazioni di diplomazia giuridica degli ultimi tempi.
Casa Italia, in Zona Coloniale, ha conosciuto un primo ciclo di profondo restauro, ha fatto da cornice alla partecipazione italiana alla Design Week, speriamo di poterla utilizzare anche per la Fashion Week, e si avvia a diventare un prezioso contenitore di eventi, perfettamente sintonizzato con la crescita e il dinamismo di questo bellissimo centro storico.
Anche grazie all’Unione Europea e alla squadra di ambasciatori dei Paesi Membri, riuniti nell’ormai ben noto Europe Team, abbiamo unito gli sforzi per trasformare in realtà la nostra scommessa collettiva sul futuro della Repubblica Dominicana. Grazie anche agli accordi EPA e agli altri programmi europei, gli scambi col mercato unico sono aumentati del 231% e quelli dominico-italiani sono raddoppiati in 2 anni, portandoci ormai, insieme con la Spagna, nella posizione di primo socio commerciale europeo di questo Paese.
La Repubblica Dominicana sta vivendo un momento positivo, di stabilità e crescita con ottime prospettive di futuro. Tale processo giustamente aumenta il suo profilo di attore regionale e di membro attivo della comunità internazionale. In questo percorso la dirigenza del Paese sa bene che, al mutare degli scenari, sempre potrà utilmente contare sulle antiche, consolidate amicizie, indispensabile porto sicuro proprio quando si decide di affrontare un mare sempre più aperto. Non c’è San Salvador senza il porto di Palos, non c’è innovazione senza una buona base su cui appoggiarsi.
Cari amici, l’Italia del 2023 è un’Italia accogliente da secoli, con un’esperienza forgiata attraverso decine di Giubilei Papali, 4 Olimpiadi e 3 Expo. Per mutuare le parole di Giorgio Armani, tutti possono aspirare, attraverso il multiforme “bello e ben fatto” dell’Italia, alla condivisione di uno tra gli stili di vita più seducenti – e copiati – al mondo!
Uniamoci dunque idealmente tutti insieme oggi per festeggiare la Festa Nazionale del 2 giugno: viva l’amicizia italo-dominicana, viva la Repubblica Dominicana, viva l’Italia!
Stefano Queirolo Palmas
Ambasciatore d’Italia a Santo Domingo