“L’uomo che voglia dare il meglio di sè non può perdere tempo in contese personali. Meglio cedere il passo a un cane che farsi mordere da esso”. (Abramo Lincoln)
“Mi feci tante domande che andai a vivere sulla riva del mare e gettai in acqua le risposte per non litigare con nessuno” (Pablo Neruda)
“Far pace dopo una grande lite è più bello” (Publilio Siro)
“Esigere molto da sé e poco dagli altri: ecco un mezzo per evitare ogni ostilità” (Confucio)
“Nel matrimonio, la dote della moglie sono le liti” (Ovidio)
AUTOSTRADE PUBLIC COMPANY
I Benetton hanno proposto un’ulteriore riduzione dei pedaggi e un aumento dei risarcimenti e sono pronti a scendere nel controllo di Autostrade fino al 10%. Si discute anche della manleva alle eventuali responsabilità del ministero dei Trasporti per i mancati controlli sul ponte Morandi.
L’ipotesi politica che è stata da ultimo messa sul tavolo è quella della trasformazione di Autostrade in una public company: Cassa Depositi e Prestiti entrerebbe in Atlantia – la holding che controlla Austostrade – poi Autostrade verrebbe quotata, lasciando ai piccoli azionisti una quota di almeno il 50%. In questo modo la partecipazione dei Benetton si ridurrebbe da sé. «Si tratta di un’operazione alternativa alla revoca, e che avrebbe il vantaggio di garantire la continuità aziendale evitando i rischi di un passaggio temporaneo della concessione ad Anas». Per portarla a termine ci vorrebbero però almeno sei mesi, ed è per questo che Conte e M5s resistono [Corriere della sera].
LA LETTERA A CONTE DEL MINISTRO DEI TRASPORTI
«Credo sia opportuno sottoporre al Consiglio dei Ministri la percorribilità della soluzione transattiva nei termini di cui sopra ovvero nei diversi termini che tu e il Consiglio dei ministri riterrete individuare». Così si legge nella lettera che il ministro dei Trasporti Paola De Micheli inviò al premier Giuseppe Conte il 13 marzo e che è trapelata ieri, invitando a considerare la transazione con Autostrade vista «la delicatezza e la complessità della questione». Nella lettera De Micheli ricorda gli impegni annunciati da Autostrade: un intervento di 2,9 miliardi di euro, un piano straordinario di interventi pari a 14,5 miliardi di cui 5,3 miliardi nel periodo 2020-2023, la riduzione delle tariffe e la rinuncia al contenzioso verso l’Autorità dei trasporti e tutti gli altri attori. Sempre ieri, prima del Consiglio dei ministri, è stato reso noto anche un parere del 19 febbraio nel quale l’Avvocatura dello Stato sconsigliava la revoca.
«Il governo consideri anche l’impatto sociale della decisione», chiede la Fondazione Crt, che detiene il 4,53% delle azioni di Atlantia.
LO SCONTRO NEL CONSIGLIO DEI MINISTRI NOTTURNO
Secondo quanto hanno previsto tutti, nel consiglio dei ministri durato tutta la notte, si sarebbe litigato furiosamente, Franceschini s’è rifiutato di partecipare a un summit delle 21 a cui non erano stati invitati la De Micheli e Gualtieri («Perché devo sentire la tua relazione e non posso sentire quello che ha da dire Paola?»).
Il Pd è furioso con la De Micheli che ha diffuso la sua lettera a Conte del 13 marzo. Il più feroce è Di Maio, convinto che Conte abbia martellato con la parola “revoca” solo per fare campagna all’interno del M5s, ma che in realtà abbia continuato a trattare con i Benetton. È certo che si opporrà a un’alleanza tra Pd e M5s alle regionali pugliesi, quelle che riguardano direttamente il foggiano Conte.