È stata chiusa oggi mercoledì 18 novembre 2020 la sede del Comites di Sydney, dopo appena un anno dall’apertura. Il Presidente Maurizio Aloisi, abbandonato dai consiglieri e dalle autorità diplomatico-consolari, ha dato corso allo sgombero dei locali e al deposito dei beni dell’ente in attesa che vengano venduti.
La chiusura della sede – si legge in una nota – si è resa necessaria a causa del continuo blocco dei finanziamenti da parte del Ministero degli Affari Esteri ed accertamenti a causa di vocerie da parte di alcuni consiglieri sull’utilizzo improprio della sede stessa.
“A causa dell’ostruzionismo e dei castelli in aria a cui i potenti hanno dato credito, oggi è morto un pezzetto d’Italia in Australia e tutti hanno fatto scena muta”, cita un post su Facebook pubblicato nella pagina Italiani del NSW. Il post ritrae la targa di apertura delle sede con il nome dell’allora Console Generale d’Italia a Sydney, Dott. Arturo Arcano.
Martedì 17 invece, in una riunione in videoconferenza svoltasi da Canberra tra i Presidenti dei ComItEs, l’Ambasciatrice Tardioli e i Consoli di tutta Australia, erano giunti elogi a tutta la rete diplomatica e consolare per il grande lavoro nell’assistenza ai connazionali italiani.
Nella riunione dal titolo ‘Bilancio e prospettive delle attività dei Comites, anche alla luce della specifica situazione COVID-19 in Australia’, malgrado l’apprezzamento del Senatore Giacobbe (PD) per “l’eccellente lavoro svolto in Australia da parte dell’Ambasciatrice Francesca Tardioli” nessun accenno, a quanto sembra, alla chiusura della sede del ComItEs della seconda comunità italiana più grande d’Australia, se non una frase del tipo ‘siete abbastanza adulti per risolvere i problemi tra di voi’.