Il tumore al polmone sta diventando sempre di piu’ un ‘big killer’ tra le donne, anche tra le non fumatrici. Le proiezioni di mortalita’ per neoplasie nel 2012 indicano infatti che il tasso di incidenza del cancro al polmone tra gli uomini e’ destinato a scendere del 10%, mentre nelle donne la mortalita’ legata a questo tipo di tumore e’ prevista salire del 7%: colpira’ cioe’ con un tasso di 13.4/100.000, quasi raggiungendo il numero di decessi causato dal tumore al seno (14.9/100.000). A puntare i riflettori sulle ‘differenze di genere’ per questo tipo di tumore sono gli esperti al congresso della Societa’ americana di oncologia clinica (Asco), in corso a Chicago.
Due le principali ragioni alla base dell’aumento del cancro al polmone tra le donne: il maggior numero delle donne fumatrici ma, anche, la crescita’ dell’incidenza della malattia tra le donne che non fumano a causa, spiegano gli oncologi, di fattori genetici e di una possibile interazione tra meccanismi ormonali e ambientali. Ma anche se il 20% di tutti i tumori al polmone si registra proprio tra i non fumatori, soprattutto le donne, il fumo resta comunque tra i principali fattori di rischio. Sotto accusa sono pero’ non solo le classiche ‘bionde’, ma anche le sigarette light sulla cui pericolosita’ gli esperti rinnovano l’allarme: ‘questo tipo di sigarette – afferma Cesare Gridelli, direttore del Dipartimento di onco-ematologia dell’ospedale Moscati di Avellino – apparentemente e’ meno pericoloso. Proprio il maggiore utilizzo di sigarette light ha portato il fumatore ad aspirare piu’ profondamente facendo si che il fumo e i suoi agenti cancerogeni arrivino nella parte piu’ profonda dell’albero bronchiale, causando la maggiore insorgenza di adenocalcinomi’.
Le ultime statistiche confermano l’allarme: il tumore al polmone e’ la forma di cancro piu’ diffusa a livello mondiale e quella maggiormente letale, provocando la morte di 1,3 milioni di persone l’anno. Le previsioni dicono inoltre che, solo in Italia, ci saranno circa 45 mila nuovi casi nel 2020 e 51.500 nel 2030. La buona notizia pero’, affermano gli oncologi, e’ che la ricerca sta portando a farmaci di nuova generazione sempre piu’ efficaci. E’ il caso del nuovo trattamento a base della molecola Pemetrexed, che – come dimostra lo studio internazionale ‘Paramount’, presentato all’Asco, e di cui Gridelli e’ coordinatore per l’Italia – aumenta la sopravvivenza dei pazienti con la forma piu’ comune di calcinoma polmonare, con una riduzione del 22% del rischio di mortalita’ e del 38% di progressione della malattia. Oggi la sopravvivenza di questi pazienti sta, dunque, sempre piu’ migliorando: ‘si e’ infatti passati da quattro mesi per le forme inoperabili ai dodici mesi con i trattamenti terapeutici tradizionali fino – conclude Gridelli – ai 17 mesi di media grazie alle ultime terapie disponibili’.
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