Aumenta, seppur di poco, la “no tax area” per i titolari di pensioni italiane, anche se residenti all’estero (quelli che pagano le tasse in Italia perché, magari pur potendo, non hanno chiesto la detassazione alla fonte in base a una convenzione bilaterale contro le doppie imposizioni fiscali o perché la convenzione stessa prevede la tassazione alla fonte e cioè in Italia).
In particolare, a decorrere dal 2016, per favorire i pensionati con basso reddito, aumenta l’importo della detrazione spettante, da rapportare al periodo di pensione nell’anno, nonché il limite massimo del reddito complessivo di riferimento.
Marco Fedi e Fabio Porta, deputati Pd eletti oltre confine, in una nota congiunta spiegano: “Con i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate abbiamo ora un quadro preciso sulle novità in materia di Irpef per i soggetti titolari di redditi di pensione introdotte dalla legge di stabilità per il 2016. In una recente Circolare l’Agenzia delle Entrate chiarisce che i pensionati di età inferiore a 75 anni beneficeranno di una detrazione Irpef di 1.783 euro (invece che di 1.725 euro) se con un reddito complessivo non superiore a 7.750 euro (prima il limite era di 7.500 euro)”.
“Nel caso in cui il reddito complessivo sia superiore a 7.750 euro ma inferiore a 15.000 euro i pensionati potranno beneficiare di una detrazione Irpef leggermente inferiore ma in ogni caso l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro . Invece per i pensionati di età superiore ai 75 anni, la detrazione sarà pari a 1.880 euro (invece che di 1.783 euro) se il reddito complessivo non supera gli 8.000 euro (in precedenza il limite era di 7.750 euro). Se tuttavia il reddito complessivo è superiore a 8.000 euro ma non a 15.000 euro, la detrazione Irpef sarà leggermente inferiore, ma in ogni caso l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 713 euro”.
“Nella sostanza in seguito alle novità fiscali introdotte con la legge di stabilità per il 2016 si è verificato un aumento della cosiddetta “no tax area” da 7.500 a 7.750 euro per i pensionati con meno di 75 anni e da 7.750 a 8.000 euro per i pensionati con più di 75 anni. E’ bene tuttavia specificare che g razie all’aumento delle detrazioni, gli anziani che hanno una pensione inferiore a 15mila euro annui otterranno nel 2016 un piccolo beneficio, ma i più avvantaggiati saranno quelli con redditi bassi, compresi tra 7.500 e 8mila euro all’anno (e cioè circa 600 euro circa al mese)”.
“Infatti, chi riceve dall’Inps un assegno inferiore a 7.000-7.500 euro lordi annui (e cioè non più 570 euro netti al mese), non avrà invece alcun beneficio perché già oggi rientra nella “no tax area” e non paga tasse (a meno che, ovviamente, non abbia altri redditi – anche se conseguiti all’estero – che è tenuto a dichiarare al Fisco italiano). Consigliamo, come sempre, a coloro i quali desiderino ulteriori e più approfonditi chiarimenti sulle modalità per richiedere le detrazioni spettanti di rivolgersi ad un patronato locale di fiducia”.
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