“La politica nella mia vita è stata un sacrificio che faccio e che continuo a fare volentieri. Da italiano nel mondo negli anni mi sono accorto che per me non era possibile avere una visione partitica. Gli italiani all’estero vengono prima”. Così Augusto Sorriso, coordinatore MAIE Usa, durante il suo intervento al primo Congresso MAIE Nord e Centro America, tenutosi lo scorso 22 ottobre a Santo Domingo.
“La politica italiana è mossa da interessi diversi. Noi italiani nel mondo siamo sempre l’ultima ruota del carro. La colpa è anche dei deputati eletti all’estero coi partiti tradizionali. Non sono riusciti a fare gruppo e curare davvero gli interessi dei connazionali residenti oltre confine”, ha sottolineato Sorriso, per poi proseguire: “Con Merlo ci conosciamo dal 2007. Mi parlò del MAIE qualche anno fa, in un bar nel centro di Roma. All’inizio ero poco convinto. La mia delusione nei confronti della politica era tanta. Non capivo il MAIE… ma dopo avere parlato con Ricardo ho iniziato ad avere una visione totalmente diversa, lui dice ‘tremagliana’, di quello che era il ruolo degli italiani all’estero. Che poi era ciò che pensavo io, a prescindere da Merlo”.
SGUARDO AL PASSATO Augusto Sorriso volge lo sguardo alle ultime elezioni politiche, quelle del 2013: “Noi negli Stati Uniti abbiamo avuto successo, la fiducia avuta dai nostri stessi amici in Nord America è stata totale. Una fiducia che ci ha consentito di vincere il deputato nella nostra ripartizione elettorale. E sfiorato il senatore. Per pochissimi voti non sono stato eletto. La delusione è stata grande. La storia la conoscete: alla Camera ci è andata Fucsia Nissoli”.
Secondo l’esponente del Movimento Associativo Italiani all’Estero “Nissoli è stata una grande occasione mancata. Oggi probabilmente non staremmo qui se Nissoli fosse rimasta con noi, perché io non so dove sia andata, si sarà perduta nelle stanze del Parlamento. Oggi, se Nissoli non aveva fatto certe scelte, saremmo MAIE in Nord e Centro America a pieno titolo. Il problema è di avere perduto, lei stessa, una grandissima occasione. Questa è la mia amarezza. I tre eletti del Nord e Centro America? Sarebbe troppo lungo fare la lista di ciò che non hanno fatto e avrebbero dovuto fare”.
SGUARDO AL FUTURO Ma Augusto vuole guardare avanti. Ciò che è stato ormai non si può cambiare, si può invece disegnare il domani. “Il mio amico Salvatore Ferrigno è qui”, ha detto Sorriso indicando l’ex deputato seduto in prima fila al congresso. E la presenza di Ferrigno “è la dimostrazione che c’è la possibilità di formare una squadra forte in grado di tornare a vincere. In fin dei conti diciamocelo chiaro: noi del MAIE siamo l’unica alternativa alla partitocrazia romana”.
NOI M5S ALL’ESTERO Per Sorriso in un certo modo “noi possiamo essere il Movimento 5 Stelle degli italiani all’estero. Parlo per il Nord e Centro America, almeno. Possiamo esserlo, ma non è facile. Perché l’elettore è spesso legato ai partiti romani a cui ideologicamente aderisce. Non tutti hanno ancora chiaro in testa che se sei un italiano nel mondo solo un movimento come il MAIE può essere la soluzione. Credo comunque che se il MAIE sarà forte e presente, come lo è, in tutta la ripartizione, potremo arrivare a questo. E a vincere”.
ANDIAMO A VINCERE “Oggi dobbiamo studiare la strategia per convincere e vincere. Vincendo in Nord e Centro America avremmo finalmente la possibilità di dare una rappresentanza alle nostre comunità. Con il MAIE, un movimento mondiale di italiani nel mondo, saremmo lo scudo che protegge i connazionali. L’unica possibilità per il mondo degli italiani all’estero è il MAIE. Amici miei, oggi in Italia assistiamo a uno spettacolo indecente. Noi siamo cinque milioni di italiani nel mondo e in Italia non contiamo niente. Zero. Newark ha chiuso il consolato e lo Stato italiano ha risparmiato 150mila euro chiudendolo. E intanto a New York per una cittadinanza devi aspettare il 2019 e per un passaporto oltre sei mesi. Tutto è peggiorato. Poi però ci sono tre autisti che vengono da Roma e solo loro costano 100mila dollari…”.
CENTRO AMERICA FONDAMENTALE “Il MAIE è davvero l’ultimo autobus per noi italiani residenti all’estero, per noi del Nord e Centro America. Un Centro America che non deve essere considerato figlio di un dio minore… sarebbe un grandissimo errore. L’America Centrale non può essere messa in un angolo, è invece una parte fondamentale della nostra ripartizione e che anzi ha molto più bisogno di attenzione e assistenza rispetto alle realtà del Nord America”.
Augusto Sorriso ha concluso il suo intervento con l’augurio “di stare tutti insieme, perché se non saremo uniti non avremo alcuna possibilità. Nel cuore dei nordamericani l’idea del MAIE è quella vincente. Tocca a noi addetti ai lavori rafforzare questa convinzione e far conoscere il MAIE a più connazionali possibile. Se saremo capaci di fare questo, avremo vinto”.
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