Incapace di comprendere ciò che stava facendo, perché in preda ad un “delirio di gelosia” e aveva perso il rapporto con la realtà. Queste le motivazioni sostanziali che hanno portato il Tribunale di Brescia ad assolvere un uomo di 70 anni che nell’ottobre 2019 ha ucciso a coltellate la moglie, tentando il suicidio subito dopo.
“Questa sentenza è pericolosa, soprattutto in questo particolare momento in cui le coppie sono molto in casa, per la pandemia che ci sta investendo – commenta l’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia e da anni in prima linea nella lotta alla violenza sulle donne – Per questo motivo, tale decisione deve essere non solo ben letta, ma anche spiegata tecnicamente ed interpretata. Ad oggi, secondo i dati dei principali istituti statistici e del Ministero, gli omicidi sono in calo, ma i femminicidi in aumento, così come gli episodi di violenza domestica, soprattutto dopo il lockdown”.
Da marzo a giugno 2020, infatti, le chiamate al numero antiviolenza 1522 sono state oltre 15 mila, circa 123 ogni giorno, il 119,6% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (dati ActionAid). Le ultime stime parlano di una donna ogni 3 giorni vittima di femminicidio nel 2020, nel 78% dei casi il fatto avviene tra le mura domestiche.
“Come sempre, dobbiamo prestare molta attenzione all’aggressività manifestata nell’ambiente familiare dai compagni e conviventi contro le donne, spesso indifese e plagiate, ma bisogna che anche le sfere di prossimità, come i vicini e i familiari stiano attenti a denunciare fatti insoliti e violenti. – Prosegue l’Avvocato Ruggiero – Lasciamo agli psicologi e psicoterapeuti le spiegazioni mediche sulle patologie cosiddette da “delirio di gelosia” e scostamento dalla realtà, ma sicuramente se un soggetto appare discostato da quello che è il mondo reale ed eccessivamente possessivo deve essere seguito dal punto di vista medico e allontanato dal nucleo familiare. Dopo anni passati a difendere le parti deboli vittime di violenza, credo che dovremmo darci tutti da fare per cambiare le cose: preveniamo questi episodi ed evitiamo che si arrivi ai delitti familiari. Prestiamo le dovute attenzioni, soprattutto ora che ci apprestiamo a vivere un Natale “casalingo” per forza di cose”.