Parliamo di assistenza sanitaria per personale a contratto a legge italiana all’estero. “Come noto, il personale a contratto a legge italiana in servizio nei Paesi extra UE, fruisce della copertura sanitaria indiretta tramite Ministero della Salute”, spiega in una nota il dipartimento Esteri del sindacato Confsal Unsa.
“Per questo personale, contrariamente al personale a contratto locale assicurato tramite polizza privata nei casi in cui il sistema sanitario pubblico locale è manifestamente insufficiente, non è stato finora possibile individuare soluzioni di copertura diretta. Tale circostanza ha causato, in talune situazioni, l’impossibilità da parte dei diretti interessati a legge italiana ad accedere alle prestazioni sanitarie oppure ad anticipare, con enormi sacrifici, ingenti costi, per provvedere alla cura propria e dei propri famigliari, dovendo poi attendere molti mesi prima di ottenere il relativo rimborso da parte del Ministero della Salute. Ciò ha provocato, di fatto, l’impossibilità dei colleghi ad accedere alle cure mediche, specie in caso di gravi patologie o di interventi chirurgici”.
“Per far fronte a queste gravi problematiche, la CONFSAL UNSA chiede da anni una polizza assicurativa privata che garantisca le prestazioni di assistenza diretta con accesso alle strutture sanitarie convenzionate, con costi sostenuti direttamente dalla compagnia di assicurazione – senza anticipi da parte dei lavoratori – analogamente a quanto già avviene per il personale di ruolo e, in forma diversa, a contratto a legge locale. La soluzione proposta dalla CONFSAL UNSA e sottoposta più volte all’attenzione dei vertici MAECI nonché, in ultimo, al Sottosegretario Ricardo Merlo, è stata quella di estendere l’assicurazione privata facoltativa attualmente garantita dalla RBM Assicurazione Salute SpA (l’appalto viene rinnovato ogni 3 anni), alle condizioni e modalità richiamate dal relativo decreto, e con diritto al rimborso del premio di polizza nella misura dell’85% (Lotto 2) da parte del MAECI”.
“L’assicurazione RBM prevede, per il triennio 2019-2021, anche:
- Gestione tramite APP (per l’individuazione dei centri convenzionati, individuabili con geolocalizzazione; per prenotazione visite; per le pratiche di rimborso ecc.);
- Decorrenza della polizza fin dal giorno di viaggio finalizzato all’assunzione nella sede estera;
- Possibilità per tutti i dipendenti di stipulare la polizza, indipendentemente dall’età e dalle patologie pregresse;
- Le prestazioni vengono erogate sostanzialmente a rimborso, ma in ogni area geografica vi saranno alcune strutture convenzionate che erogheranno il servizio con prestazione diretta e non a rimborso;
- La polizza prevede la possibilità di estendere le prestazioni ad altri Paesi – e non unicamente a quello di accreditamento del dipendente – nel caso in cui il Paese di accreditamento non preveda l’erogazione di una determinata prestazione. Tra questi Paesi è inclusa l’Italia;
- Il premio assicurativo (rimborsato all’85% dal MAECI) ammonterà ad € 1.564,99 annui (di cui € 234,74 a carico del dipendente) per il lavoratore singolo e ad € 2.347,49 annui (di cui 352,12 a carico del dipendente) per l’intero nucleo familiare, indipendentemente dal numero di componenti.
- La polizza potrà essere stipulata anche per i dipendenti in assegnazione breve (almeno 6 mesi, il premio sarà ridotto alla metà);
- I massimali sono stati innalzati (da 400mila a 500mila Euro per ricoveri ospedalieri e da 10.000 a 40.000 per le prestazioni).
Per quanto attiene alla quota individuale e residuale del 15%, come già avviene per le AA.FF., è possibile chiedere il rimborso al Min. Salute (con quota franchigia).
L’estensione di questa polizza al personale a contratto a legge italiana contribuisce a risolvere i problemi di copertura nella stragrande maggioranza dei Paesi, anche se non ovunque. Il nostro Sindacato sta ulteriormente approfondendo situazioni peculiari locali (a tal fine sono al vaglio alcuni Paesi in Sudamerica), per le quali sarà cura del Sindacato individuare soluzioni ad hoc in collaborazione con i responsabili di Paese”.
“La CONFSAL UNSA Esteri – conclude la nota – esprime grande apprezzamento e soddisfazione per il risultato raggiunto – e che potrà certamente essere migliorato in futuro – che va nella direzione di una maggiore tutela della salute dei lavoratori, in particolar modo in questo difficile momento di pandemia da COVID-19. Siamo particolarmente grati al Senatore Merlo per la sensibilità dimostrata e per il supporto fornito al fine del raggiungimento di questo importante obiettivo”.