“Con l’approvazione del mio Ordine del giorno nell’ambito della discussione alla Camera del Decreto “Sostegni ter”, ora diventato legge, il Governo si è impegnato a programmare e disporre al più presto mirati provvedimenti legislativi atti ad introdurre degli strumenti di salvaguardia di alcuni importanti diritti dei nostri connazionali residenti all’estero che sono stati revocati dal 1° marzo con l’introduzione dell’Assegno unico”. Lo dichiara in una nota l’On. Angela Schirò, PD.
“Nell’odg avevo spiegato al Governo che sono attualmente migliaia i cittadini italiani residenti all’estero aventi diritto – in virtù di norme nazionali e anche di accordi internazionali – alle detrazioni per figli a carico e/o all’Anf per figli i quali però a partire dal 1° marzo 2022 hanno perso improvvisamente il diritto a tali agevolazioni fiscali, e i quali inoltre a causa della residenza all’estero non potranno tuttavia – in compensazione – avere diritto all’Assegno unico.
Si tratta di cittadini italiani iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero), lavoratori e pensionati, i quali producono il loro reddito in Italia e pagano le tasse in Italia. Insomma contribuenti fiscali alla pari dei cittadini italiani residenti in Italia.
Ho stigmatizzato il fatto che il legislatore nell’abolire detrazioni e Anf per figli a carico e nel compensare tale abolizione con l’introduzione dell’Assegno unico non ha pensato alle pesanti conseguenze umane ed economiche che l’inesportabilità dell’Assegno unico all’estero avrebbe avuto sui diritti acquisiti dei nostri connazionali titolari di prestazioni che dal 1° marzo si sono visti revocare inopinatamente e ingiustamente.
Nel mio Odg ho anche ricordato che la stessa Commissione Affari Sociali della Camera nella sua valutazione dello schema del decreto legislativo sull’Assegno unico aveva espresso parere favorevole sul decreto ma aveva altresì suggerito al Governo di modificare il decreto al fine di salvaguardare i diritti fiscali e previdenziali dei nostri cittadini residenti all’estero.
Ora il Governo con l’approvazione dell’ordine del giorno prende atto del problema e soprattutto si impegna a trovare soluzioni giuste ed adeguate al fine di tutelare e, spero, ripristinare i diritti dei nostri connazionali revocati in seguito all’introduzione dell’Assegno unico. Siamo fiduciosi, ma vigileremo, sulla serietà e sulla attendibilità dell’impegno del Governo”, conclude Schirò.