Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago annuncia che non autorizzerà richieste di modifica dell’etichettatura dell’Asiago DOP che contemplino la presenza di indicazioni a semaforo o sistemi equivalenti. Applicando i compiti conferitigli dal Reg. (UE) 1151/2012, in base al quale – tra le varie misure – i consorzi di tutela hanno facoltà di “adottare provvedimenti volti a impedire o contrastare misure che sono o rischiano di essere svalorizzanti per l’immagine dei prodotti”, il Consorzio Tutela Formaggio Asiago sceglie questo provvedimento a contrasto di una misura che considera svalorizzante per l’immagine del formaggio Asiago e invita l’Unione Europea a rispettare i propri trattati e regolamenti a partire proprio dal più volte enunciato riconoscimento e tutela del valore della qualità e diversità delle produzioni agricole.
Il Reg. (UE) 1151/2012 identifica la produzione agricola come uno dei più importanti punti di forza dell’Unione e sancisce che, per le sue caratteristiche identitarie, vada protetta. Proprio per questo, il Consorzio Tutela Formaggio Asiago, ricordando che lo stesso disciplinare di produzione dell’Asiago DOP è approvato da un regolamento comunitario e patrimonio di tutti i cittadini dell’Unione, decide di proseguire nella sua azione di tutela e di non autorizzare le richieste di operatori della filiera che, su base volontaria del compratore, volessero modificare l’etichetta dell’Asiago DOP contemplando la presenza di semafori o sistemi equivalenti. Una scelta che implicherebbe, per il formaggio Asiago, classificazioni o pagelle di discutibile natura – emesse a prescindere dal suo valore alimentare e culturale – ed in contrasto con i compiti attribuiti ai consorzi di tutela dalla stesso Regolamento, tra cui quello di “sviluppare attività di informazione e di promozione miranti a comunicare ai consumatori le proprietà che conferiscono valore aggiunto ai prodotti”.
“Questa nostra presa di posizione” – afferma il presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago, Fiorenzo Rigoni – “vuol essere un forte richiamo all’Unione Europea che, fin dai suoi trattati e regolamenti, riconosce la produzione agricola come patrimonio vivente dal valore culturale e gastronomico da preservare. Per questo chiediamo con forza di non mettere a rischio quella tipicità e diversità che è parte della nostra storia e senza la quale tutti, produttori e consumatori, rischiamo di perdere un patrimonio comune”.
In questa decisione, il Consorzio Tutela Formaggio Asiago è a fianco di OriGIn Italia, l’associazione che rappresenta circa il 95% delle produzioni del sistema dei Consorzi di tutela italiani, recentemente espressasi a favore di un’azione compatta di tutto il sistema DOP e IGP per rafforzare le posizioni politiche portate avanti dal nostro Paese, da sempre contrario all’introduzione del Nutri-score, come più volte espresso dal Ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli.