Una Bibbia. Il semplice possesso di una Bibbia, sarebbe costato allo statunitense Jeffrey Edward Fowle l’arresto in Corea del Nord. Il provvedimento a carico del cittadino Usa, ritenuto il terzo a essere detenuto nel Paese, e’ stato confermato in mattinata dai media ufficiali del regime, dopo le indiscrezioni emerse da Washington, e genericamente motivato come la conseguenza di violazioni delle normative sui visti d’ingresso.
"Il cittadino americano Jeffrey Edward Fowle, entrato in Corea del Nord come turista il 29 aprile, ha agito in contrasto con le leggi della Repubblica popolare democratica di Corea e le finalita’ turistiche durante il suo soggiorno", ha riportato l’agenzia Kcna, in un breve dispaccio. Nessun altro dettaglio e’ stato diffuso sulle accuse, se non che "le autorita’ competenti lo hanno preso in custodia e interrogato". L’agenzia nipponica Kyodo, citando fonti diplomatiche sentite a Washington, ha riferito che, all’apparenza, Fowle, che faceva parte di un gruppo, sarebbe stato arrestato a meta’ maggio poco prima di lasciare il Paese, a causa della copia della Bibbia lasciata e ritrovata presso l’hotel dove aveva alloggiato.
Appena il 20 maggio scorso, il governo Usa ha esortato i suoi cittadini a non recarsi in Corea del Nord, menzionando i rischi di arresti arbitrari e di detenzione a lungo termine. Il 26 aprile, un funzionario nordcoreano, attraverso la Kcna, ha annunciato l’arresto di un uomo identificato come Miller Matthew Todd, detenuto dal 10 aprile per "comportamento avventato" al momento dell’ingresso nel Paese. Pur con regolare visto turistico, l’uomo, in base alla ricostruzione discutibile offerta, lo avrebbe strappato gridando di voler chiedere "asilo" in Corea del Nord, scelta come Paese rifugio. L’altro cittadino statunitense detenuto e’ Kenneth Bae, di 44 anni, un missionario cristiano di origini coreane arrestato il 3 novembre 2012 mentre guidava un gruppo di turisti a Rason, zona economica speciale nel nordest al confine con Cina e Russia. Ad aprile 2013, Bae e’ stato condannato a 15 anni di lavori forzati, giudicato colpevole del "tentativo di rovesciare" il regime.
Le associazioni umanitarie internazionali hanno piu’ volte denunciato la notoria stretta sulla liberta’ religiosa in Corea del Nord, come rimarcato dai rapporti dell’Onu e dalle relazioni annuali del Dipartimento di Stato Usa. Il semplice possesso della Bibbia, ad esempio, e’ stato ritenuto sanzionabile con la pena capitale. Dal 14 al 18 agosto, intanto, Papa Francesco sara’ in visita in Corea del Sud per la giornata della gioventu’ asiatica: l’ipotesi suggestiva e’ che possa recarsi almeno al distretto industriale intercoreano di Kaesong, sul confine tra i due Paesi, ma in enclave del Nord. Cosi’ come fatto il 21 maggio a sorpresa dal cardinale di Seul, Andrew Yeom Soo-jung.
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