Celibe, 40 anni, incensurato, rappresentante di una grossa azienda trentina: G.P., queste le iniziali del suo nome, è stato arrestato in seguito a un’indagine per pedopornografia eseguita dalla polizia postale di Trento. L’uomo scaricava, scambiava e divulgava immagini di bambine piccole coinvolte in scene di sesso o in pose ‘hard’. Al computer inoltre s’industriava anche a ritoccare le foto, scambiando i volti o le parti del corpo.
Accusato di detenzione, scambio e divulgazione di materiale pedopornografico e di realizzazione di immagini pedofile con tecniche di elaborazione grafica non associate in tutto o in parte a situazioni reali, il 40enne si trova in queste ora dietro le sbarre.
Un anno fa presero il via i primi accertamenti, dopo che la polizia postale di Reggio Calabria – nel corso di una vasta indagine sulla pedopornografia online, che riguardava piu’ regioni – lo aveva intercettato. Lo scorso gennaio la polizia postale aveva trovato nella sua abitazione a Trento oltre 1.500 fotografie e un video di dieci ore di bambine costrette a fare sesso, che secondo l’accusa l’uomo custodiva nel proprio computer.
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