I membri del Comitato Italiani all’Estero (ComItEs) di Buenos Aires hanno partecipato ad una riunione con l’Ambasciatore d’Italia in Argentina Fabrizio Lucentini, e il direttore del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova, Pierangelo Campodonico, per discutere – si legge su 9Colonne – la fondazione del primo museo dell’immigrazione italiana nel mondo.
“Il progetto sorge dalla collettività italiana organizzata intorno alla Federazione di Entità Italiane di Buenos Aires e il ComItEs locale, quando si decise il polemico trasferimento del monumento di Cristoforo Colombo dal centro di Buenos Aires”, ci spiega Dario Signorini, presidente del ComItEs di Buenos Aires.
Nel 2013, spinto da un forte impulso revisionista del passato coloniale in America Latina, il governo argentino decise di rimuovere il monumento dedicato al navigatore genovese dalle adiacenze della casa di governo per sostituirlo con quello dell’eroina indigena dell’indipendenza, Juana Azurduy.
La comunità italiana, che a inizio del XX secolo promosse la sua realizzazione, si oppose con forza alla decisione, ma la statua fu ricollocata nei pressi dell’aeroporto Jorge Newbery, nel parco sorto sulle sponde del Rio de La Plata.
“Noi ci siamo impegnati a trarre una spinta positiva da quell’episodio, e abbiamo cominciato a lavorare al progetto di un Museo dell’italianità. L’idea era unificare la collettività, ma anche che le nuove generazioni conoscano il patrimonio che gli italiani hanno costruito nel mondo, e specialmente in Argentina, la loro presenza a forza di lavoro. Quell’impronta legata all’ingegno, il coraggio e i valori che in fin dei conti hanno sviluppato questo paese. Sarà il primo museo di questo tipo fuori dall’Italia”.
Il progetto è praticamente già pronto. Lo porta avanti l’architetto Augusto Vettore, che pretende di ampliare lo spazio dedicato al monumento a Colombo per costruire un polo culturale interamente dedicato alla storia e attualità della comunità italiana in Argentina. Una proposta in consonanza con quella del governo della capitale, che prevede trasformare il lido in un grande spazio della cultura e della gioventù.
“È un’idea integrale. La riunione all’Ambasciata ha alimentato il nostro entusiasmo. Il progetto prevede un museo interattivo, su esempio del museo dell’emigrazione di Genova inaugurato tre mesi fa con una tecnologia di altissimo livello”.
A fare da contatto tra la comunità italiana locale e le autorità del museo di Genova è stato lo chef Pietro Sorba, genovese radicato nella capitale argentina e vero e proprio ambasciatore della cultura ligure in Sudamerica.
“Abbiamo bisogno dell’appoggio di molti attori per realizzare questo nostro sogno”, ha sottolineato Signorini in merito al piano di finanziamento che stanno preparando per lanciare la messa in moto del progetto. “L’idea poi che sorgano diversi musei dell’italianità nel mondo mi sembra sia un’occasione da non perdere. E che l’Argentina sia il primo paese in cui si porti avanti ci riempie di orgoglio”.