“Nella comunità italiana della circoscrizione consolare di Morón esiste un profondo malessere, causato della mancanza di risposte da parte del Comites locale alle innumerevoli lamentele dei connazionali rispetto ai servizi consolari erogati dall’Agenzia consolare. Succede, infatti, che il Comites è sordo e cieco di fronte alle esigenze dei nostri compatrioti”. Lo dichiara in una nota Gerardo Rosica, coordinatore del MAIE a Morón, Argentina.
“Conosciamo fin troppo bene la critica situazione in cui versa la rete consolare italiana in Argentina, con la cronica carenza di personale a cui da oltre un anno si aggiungono i problemi causati dalla pandemia e dalle conseguenti restrizioni. Ma pur essendo la situazione, in generale, la stessa in tutta l’Argentina, nelle altre circoscrizioni consolari i Comites ascoltano le richieste dei connazionali e assolvono alla loro funzione di intermediari tra la comunità e le autorità consolari. Fa eccezione il Comites di Morón, che brilla per la sua assenza. Silenzio totale da parte del presidente del Comitato, che non dà voce agli italiani e agli italo-argentini e ai loro problemi. Non solo: il Comites è chiuso dall’inizio della pandemia e lui non ha attivato alcun canale di comunicazione alternativo, lasciando i nostri connazionali completamente alla deriva”.
“Lo diciamo con amarezza, ma con estrema chiarezza: a Morón il Comites non fa nulla per dare risposte ai connazionali; qui abbiamo un Comites assente, incapace di offrire servizi proprio nel momento in cui i connazionali ne hanno più bisogno”.
“Come MAIE Morón – sottolinea in conclusione Rosica – continuiamo ad offrire ascolto e assistenza alle diverse domande che ci arrivano dai nostri fratelli italiani e italo-argentini. Ci stiamo inoltre preparando per poter cambiare la situazione che riguarda il Comites: lo faremo quando si terranno le prossime elezioni, a dicembre. La comunità italiana di Morón si merita un Comites attivo e presente: lo avrà quando il MAIE avrà vinto le elezioni”.