Martin Menem, nipote di Carlos Saul, il capo dello Stato argentino tra il 1989 e il 1999, è il nuovo presidente della Camera dei deputati argentina.
Martin e’ figlio di Eduardo, per vent’anni senatore e fratello dell’ex presidente.
Una dinastia politica radicata nella provincia nordoccidentale de La Rioja, capace di prendere un posto – quello della presidenza della Camera – tradizionalmente occupato da un esponente della provincia di Buenos Aires, quella numericamente piu’ rappresentata.
Carlos Menem mantiene ad oggi il record di longevita’ alla presidenza dell’Argentina, da quando esiste l’attuale Costituzione: dieci anni, cinque mesi e due giorni.
I suoi mandati, successivi a quello del primo presidente della democrazia, Raul Alfonsin, sono ricordati, tra le altre cose, per i drastici interventi di politica economica con i quali, grazie anche al ministro dell’Economia, Domingo Cavallo, riusci’ a portare la corsa dei prezzi da una allarmante tendenza all’iperfinflazione, ai minimi storici.
Una manovra che Menem, piu’ volte ricordato come un “modello” da Milei, ha costruito su un ampio programma di privatizzazioni e del regime di “convertibilità” monetaria, con cui veniva fissato un tasso di cambio alla pari tra il dollaro statunitense e l’austral (la divisa nazionale di allora, sostituita poi dal peso).
Un pacchetto di riforme che portò al tempo stesso a un aumento della disoccupazione oltre livelli di guardia, con ricadute non secondarie sul piano sociale.