Banche ed effetti dell’era Covid-19. Niente appuntamento o tutti accalcati allo stesso orario. Effettuare una operazione bancaria nell’era della fase 2 bis del Coronavirus è diventata una odissea. Peripezie di un povero cittadino per pagare un bonifico condominiale.
La Legge 220/2012, la cosiddetta “Riforma del Condominio”, parla chiaro. Devono apparire tutti i tracciamenti delle entrate e delle uscite effettuati sul conto corrente intestato al condominio. Di conseguenza, si ritiene opportuno pagare i ratei condominiali non versandoli in contante all’amministratore, ma effettuando un bonifico bancario. E qui scatta l’odissea.
Per recarsi ad una banca ad effettuare operazioni, è necessario prendere l’appuntamento. Non è consentito il libero accesso, come accadeva prima, precedentemente al Covid. E a Roma le banche come si comportano? Alcune da tempo hanno attaccato davanti all’ingresso un cartello, in cui si avvisa il pubblico che l’accesso è consentito esclusivamente previo appuntamento da richiedere telefonando all’Agenzia. Ma non indicano il numero telefonico. Altre invece, per un periodo, all’inizio della loro riapertura, hanno apposto un cartello con il numero del call center da contattare per prendere appuntamento, ma poi, dopo i primi giorni lo hanno tolto. Si spera che il cliente zelante se lo sia appuntato in rubrica, altrimenti non gli resta che recarsi davanti all’entrata e chiederlo alla guardia giurata. 2° step. Si contatta il call center. Il 1° tentativo va subito a buon fine, l’appuntamento viene fissato 3 giorni dopo. La sorpresa, però, arriva all’arrivo.
Nello stesso giorno, allo stesso orario, sono stati fissati 6-7- appuntamenti. Quindi, 6-7 persone si sono ritrovate accalcate davanti al minuscolo antingresso di entrata della filiale bancaria. Che senso ha limitare l’accesso tramite appuntamento, quando se ne fissano 6-7- alla stessa ora. Le misure precauzionali anti-Covid si autoannullano da sole. Non va meglio quando si deve fissare un secondo appuntamento per effettuare altre e successive operazioni bancarie.
Si telefona al call center, e ci si sente dire che quella filiale, al momento, non prende appuntamenti perché non ha disponibilità di cassieri. Dunque, occorre ritentare fra qualche giorno, che forse, si sarà più fortunati. Tre giorni dopo si contatta nuovamente il call center, e, mentre una operatrice sta cercando la filiale di zona, con sottofondo di bambino piccolo che strilla e fa i capricci (sono gli effetti collaterali dello smart working) la linea cade.
Sono le 10 del mattino. Si riprova a formulare il numero. Stavolta il jingle elettronico spiega all’utente che, a causa dell’elevato numero di chiamate, non è possibile accedere. Si riprova e si riprova, arrivano le ore 12, quando finalmente risponde un operatore, il quale informa che il call center al momento è bloccato. Quindi niente appuntamento per ora. Non resta che ritentare e sperare di essere più fortunati.