Antonello Venditti, uno degli “storici” cantautori italiani, intervistato dal Messaggero parla anche di politica, e su Matteo Renzi dice: "Alla fine, lui ci va sui problemi. E’ il modo adottato che si può discutere. Secondo me, ha un atteggiamento molto veloce. Non lo definirei neanche arrogante. E’ veloce. Ed è meglio così. Gli altri sono stati non soltanto lenti, ma anche molto inconcludenti. Adesso la speranza è che, in questo sviluppo più veloce, il Movimento 5 stelle – composto da tante anime e da tante posizioni – sia capace di entrare in un discorso costruttivo, se è possibile", "se Bersani e il Movimento 5 Stelle, soprattutto quest’ultimo, avessero parlato seriamente, si poteva cambiare il nostro Paese. Li’ abbiamo perso una grande occasione. Un’altra si era perduta nel 2010, prima che cadesse il governo Berlusconi. E insomma, abbiamo sprecato due anni".
Venditti, che tante canzoni ha scritto sugli anni del liceo, parla anche della riforma della scuola: "Comunque gli anni del mio liceo erano un inferno rispetto a questi. C’era la classe docente, lontana e staccata da tutto, un mondo a sé. C’erano gli studenti, soli davanti agli insegnanti. E le famiglie completamente fuori dalla scuola. Adesso, mettere in comunicazione queste tre componenti fondamentali, più i bidelli e tutti gli altri che vivono nella comunità scolastica, mi sembra una cosa confortante. Ci siamo finalmente posti il problema che la situazione di un Paese si vede da poche cose: e una di queste è la scuola". Secondo il cantautore è venuto il momento per la scuola "non di rivoluzionarla, ma di rimetterla insieme" e "quando Renzi dice ‘mettiamo la scuola al centro del progetto’, dice una cosa interessante".
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