Premetto, non sono tifoso della Lazio. Anzi, la squadra per la quale faccio il tifo, il Milan, vide la sua tifoseria gemellata con quella dell’altra squadra romana. Invece, i tifosi della Lazio sono gemellati con quelli dell’Inter. Si parla tanto dei tifosi della Lazio e dell’antisemitismo ad esso associato. I giornali hanno riportato di vergognosi cori antisemiti da parte di tifosi laziali allo stadio.
Che l’antisemitismo sia da condannare è ovvio. L’antisemitismo è una delle porcherie ideologiche peggiori della nostra società. Però, non sarebbe corretto demonizzare una tifoseria.
In primo luogo, tanti tifosi laziali sono perbene e condannano quello che fanno gli altri. In secondo luogo, l’antisemitismo da stadio non è solo una cosa che riguarda la tifoseria biancoceleste. Anche nelle tifoserie di altre squadre vi sono delle frange di ultras fanatici che intonano beceri cori antisemiti. Basti pensare ad una parte della tifoseria dell’Inter, la quale, durante una partita di qualche anno fa, si mise ad urlare: “Rossoneri ebrei!”. C’è anche un video che mostra ancora oggi la scena. Eppure, come riportò lo storico vice-presidente dell’Inter Peppino Prisco, l’Inter ebbe un presidente israelita, Enrico Olivetti, che fu costretto a dimettersi per colpa delle leggi razziali.
Anche tra i tifosi juventini ci fu una frangia che fece qualcosa di simile. Nel 2016, durante la partita tra Juventus e Fiorentina, una parte della tifoseria bianconera intonò questo becero canto: “Firenze è una patria di infami, la odio da sempre perché i viola non sono italiani, ma una massa di ebrei…”.
Purtroppo, il triste fenomeno dell’antisemitismo riguarda varie tifoserie. Nessuno è immune da ciò. L’antisemitismo è da condannare fermamente. Però, serve anche uniformità di giudizio. Non si può attaccare una sola tifoseria (facendo anche delle generalizzazioni) quando il fenomeno è diffuso anche in altre. Bisogna combattere l’antisemitismo con le regole e la cultura, poiché (prima di tutto) esso è frutto dell’ignoranza.