E’ il distretto giudiziario di Latina quello che, rispetto all’intera regione, sembra dover fare i conti con una criminalita’ dilagante, spietata e sempre piu’ violenta. I dati, contenuti nella relazione del presidente Giorgio Santacroce e del procuratore generale presso la corte di appello di Roma, Luigi Ciampoli, sono cosi’ inequivocabili da non dare spazio ad altre interpretazioni: 68 sono stati gli omicidi e i tentati omicidi, rispetto ai 44 dell’anno precedente, cosi’ come sono pure aumentati gli omicidi colposi, 273 contro 228. Sono cresciute le rapine (506 invece di 315) e i sequestri di persona (7 contro 5). E’ vero che la competenza del tribunale di Latina e’ estesissima (si parla di un’area lunga quasi 100 km fino ai confini della Campania) ma e’ anche vero che quella terra e’ "da sempre caratterizzata – evidenzia Santacroce – da agguerrite organizzazioni criminali di stampo camorristico". Oltre ai clan Bardellino e Moccia, e’ segnalata l’ingerenza nel mercato ortofrutticolo di Fondi del clan Tripodo-Romeo, legato alla cosca ‘ndranghetista Bellocco-Pesce.
Ecco spiegato il dilagare di una serie di fenomeni criminosi, come l’esplosione di ordigni, colpi di arma da fuoco e attentati incendiari in danno di negozi, immobili e auto. A Latina, poi, evidenzia Ciampoli, e’ sempre forte la presenza della criminalita’ albanese che gestisce il traffico di droga e la prostituzione. Ma "sul territorio e’ molto attiva anche la criminalita’ rumena", tanto che i reati iscritti come lesioni e rapina sono stati 589 rispetto ai 186 dell’anno prima.
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